Alla scoperta delle Grotte del Bue Marino
Sardegna uguale mare. E mare vuol dire non solo splendide spiagge e tuffi in acque cristalline, ma anche andare a visitare una delle più belle e famose grotte marine d’Italia: la grotta del bue marino, nei pressi di Cala Gonone, sul Golfo di Orosei, lungo la costa orientale dell’isola.
Una visita suggestiva, che sembra fatta apposta per i bambini. E se poi raccontate loro di come il bue marino (che poi è il nome che qui viene dato alla foca monaca, che fino a qualche anno va viveva in questo tratto di costa) si rifugiasse in queste grotte e facesse nascere i cuccioli proprio sulla sabbia della piccola e nascosta spiaggia sotterranea, li avrete conquistati!
Dentro le grotte!
Oggi pare che il bue marino qui non ci sia più, scacciato probabilmente dal turismo, nei mesi estivi piuttosto intenso sul golfo di Orosei. E anche questa è una storia da raccontare ai nostri nipotini per far capire loro che noi uomini, anche quando siamo animati dalle migliori intenzioni, finiamo per fare danni.
Ma già che ormai la foca monaca non c’è più, andiamo a visitare le grotte dove si rifugiava. Ed è una visita bellissima. Ci si arriva in battello, da una delle località del Golfo di Orosei; i più coraggiosi possono andarci anche a piedi, con una camminata di una quarantina di minuti da Cala Fuili, raggiungibile in pochi minuti di auto da Cala Gonone.
Una volta lì, si entra nella grotta, che si addentra profodamente nella roccia a picco sul mare, attraverso una comoda passerella. Tutto il percorso visitabile è ben organizzato e illuminato ed è lungo circa un chilometro. La grotta in realtà è ben più grande, lunga in tutto circa 20 chilometri e suddivisa in due rami. Quello che si visita è il ramo sud, formato da un’ampia galleria dove l’acqua del mare si mescola a quella di diversi fiumi sotterranei, che formano vari laghetti divisi da piccole spiagge di sabbia.
Stalattiti e stalagmiti
Il percorso è affascinante grazie allo spettacolo offerto dalle stalattiti e dalle stalagmiti, che formano fantastiche decorazioni sulle pareti delle grotte; ma suggestivo è anche il gioco della luce, che penetra dall’alto e di riflette nelle acque sotterranee. Qui si trova un grande lago salato, dalla superficie di circa un chilometro, che è considerato uno dei più grandi laghi salati sotterranei del mondo. Ed è proprio qui, sulla spiaggia affacciata a questo lago, che la foca monaca veniva a far nascere i cuccioli, fino a non molti anni fa.
Graffiti del Neolitico
Ma le grotte del bue marino non sono interessanti solo dal punto di vista naturalistico; sulle loro pareti infatti sono incise decine di vivaci figure danzanti, graffiti che risalgono al Neolitico e che testimoniano dell’antica cultura di Ozieri, che si sviluppò su questa costa nel terzo millennio avanti Cristo.
Ecco alcune immagini delle grotte
Informazioni: Grotte del bue marino
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