Risponde lo psicologo – La nonna è sempre la nonna
Ecco un nuovo puntuale intervento della psicologa Manuela Arenella, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza .
Questa volta risponde alla domanda di una nonna che affronta un tema molto sentito da tutti noi.
DOMANDA
Gentilissima Dottoressa,
Le scrivo perché qualche tempo fa ho trovato su FB un suo articolo dove spiegava molto bene il fatto che non sono i nonni a dover educare i bambini bensì i genitori. In situazioni “normali”, cioè, quando una nonna vede la nipotina una volta ogni 15 giorni il suo compito è quello di viziarla, di rendersi amica e complice.
Ho due nipotine di 5 e 3 anni che vedo molto poco. L’ultima volta ho detto a mio figlio: “Se quando vengono da me deve essere una punizione non me le portare più”. Questo perché ero esasperata. Mio figlio è entrato con la grande e le sue parole sono state: “Non darle niente da mangiare perché al mare chi le da il gelato, chi una caramella, chi un cioccolatino… basta con queste schifezze! E non le mettere vestitini nuovi che poi a casa si vuol cambiare cinque volte al giorno!”
Un’altra volta, quando la piccina di 3 anni aveva il sederino un po’ arrossato, mio figlio mi ha vietato di darle alcunché poiché doveva mangiare solo in bianco. Ho fatto alla piccina patate, carote e zucchine lessate (la bimba odia le zucchine) e le ho spiegato dolcemente che se mangiava le zucchine sarebbe guarita presto. Non so come ha fatto ma le ha mangiate. Poi mi ha detto: “Nonna, posso avere una caramellina al latte?” “No – ho risposto – papà non vuole”. Mi ha guardato con gli occhioni pieni di lacrime e mi ha detto: “Ma io le zucchine le ho mangiate! Sono guarita! Una caramellina sola…” Ho dovuto continuare a dire di no ma se continua così io le bimbe non le voglio più. Ogni volta che vengono da me è come se fossero in punizione. Questo rimarrà nei loro ricordi. Io devo sempre dire no. Perché gli altri hanno fatto i danni…. Sono veramente arrabbiata e amareggiata. Sono io che le vizio e che le “diseduco”? Io che le vedo ogni 15 giorni (quando va bene)?
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, dalla sua lettera emerge chiaramente la sua amarezza per essere in qualche modo limitata nel rapporto con le sue nipoti.
Non mi ripeterò rispetto all’importanza del ruolo dei nonni, e sull’unicità del rapporto che si crea, libero dal peso del dovere educativo, e per lo più basato sul piacere autentico del condividere momenti ludici o ricreativi.
Non so perché suo figlio faccia così.
Sarebbe importante sapere se tra voi ci sono conflitti antichi, che si giocano ancora oggi e si ripercuotono sul vostro rapporto attuale; forse potrebbe essere utile provare a chiarire questi aspetti, per sapere che cosa si aspetta da lei, come madre e come nonna, suo figlio.
Un’altra ipotesi è che suo figlio, proprio perché sa di poter contare su di lei, le chieda aiuto nel fare rispettare regole che altrove risultano faticose.
Mi verrebbe anche da chiederle: in tutto ciò dov’è sua nuora? Che rapporto c’è tra voi?
Non avendo a disposizione queste informazioni, attenendomi a ciò che lei ha scritto, posso dirle che il fatto che suo figlio dia disposizioni davanti alle bambine rende chiaro ai loro occhi che lei sostiene le decisioni del papà, ed è importante che sia ribadito il fatto che lo fa per il loro bene.
Quanto al ruolo dei nonni, questo non è impoverito dal fatto di non poter dare una caramella, mi creda. Ciò che conta è la qualità dello stare insieme.
Le sue nipotine si nutrono delle attenzioni, dei giochi, della modalità di relazione che la loro nonna mette in atto con loro. Si nutrono dell’amore di una nonna che non vede l’ora di vederle, di stare con loro, che regalerebbe loro la luna, ma rispetta le decisioni di mamma e papà. E non è un vestito nuovo o una caramella che fa la differenza. Non si lasci rovinare i momenti insieme alle sue nipoti da questa amarezza. Non sono i suoi “no” che resteranno nei loro ricordi, ma l’affetto di una nonna che, nonostante i “no” di altri, cerca di rendere speciali tutti i momenti insieme.
Quindi le suggerirei di non rinunciare a tutto questo, perché anche ogni 15 giorni, e anche con dei limiti, lei può dare tanto alle sue nipoti. Magari potete tenere dei vestiti, o dei giochi, o degli oggetti speciali che le sue nipotine sanno di poter usare solo dalla nonna, per creare una sorta di “gioco tutto vostro”.
Buon divertimento!
Trovi altri articoli sul ruolo dei nonni anche a questi link: Essere nonni, Nonni e nipoti: un rapporto fatto anche di complicità, Il ruolo dei nonni nelle famiglia separate,Tramandare la memoria
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.