La Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

L’ultima domenica di luglio si celebra la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. Ecco una nostra riflessione sui nonni e sui rapporti tra le generazioni.

I bambini sono sempre una grande gioia, per tutti. Avere il privilegio di assistere al miracolo della vita che si rinnova, vederli crescere, seguire le loro piccole grandi “conquiste”… un grandissimo regalo, per la famiglia, certo, ma per la società e per il mondo. Per i nonni, poi, sono ancora qualcosa in più:  una piccola promessa di “immortalità”, la possibilità di guardare al futuro con fiducia, la speranza di poter vivere in loro, nei loro ricordi, anche quando non ci saremo più, anche in quel mondo che non conosceremo.
I nipoti sono frecce scoccate dall’arco dei nostri figli: non sappiamo dove cadranno, però possiamo sperare di contribuire anche noi a indirizzarli, a farli cadere su un terreno fertile dove poter crescere e dare frutti, come ci insegna la parabola.

È come una staffetta: i nonni hanno passato il testimone ai genitori, e ora questo stesso testimone passa alla generazione successiva, ma arricchito delle esperienze passate, reso vivo dalla trasmissione di memorie, di racconti e di vita vissuta. Sono le radici che permettono a bambini e ragazzi di crescere: è la loro storia, e possono alzare lo sguardo con serenità al futuro proprio perché possiedono la memoria che hanno loro “regalato” i nonni.

Una trasmissione che però non è a senso unico. I racconti, la memoria, costruiscono ponti solidi, che è possibile percorrere nei due sensi: noi nonni trasmettiamo, ma i nostri ricordi vengono vivificati dall’incontro con i nipoti, si spogliano dalla nostalgia e dalla malinconia con la quale noi nonni li guardiamo per acquistare nuova luce, diventare linfa vitale. Attraverso i ricordi trasmettiamo esperienze che permettono alle nuove generazioni di attingere alla storia (familiare, ma anche collettiva) per acquisire la consapevolezza che ognuno di noi è inserito in un flusso in cui riceve un piccolo “tesoro”, il patrimonio di vita di chi l’ha preceduto, e lo trasmette a chi lo segue.

Il rapporto d’amore tra nonni e nipoti diventa così uno scambio: i nonni tramandano tradizioni ed esperienza, ma attingono dai nipoti una nuova prospettiva di vita. I nipoti sentino di avere alle spalle chi li ama e li sostiene, e grazie a questo prendono slancio per affrontare la propria vita.

Però… nonni, facciamolo! Raccontiamo, non perdiamo tempo! A quanti di noi non sarà capitato, a un certo punto della vita, di avere il rimpianto di non sapere abbastanza dei propri genitori o dei propri nonni, e non avere più, passati ormai gli anni e scomparsi loro e la loro generazione, la possibilità di chiedere? Certo, sarà capitano a molti. Perciò non aspettiamo che ci chiedano, e non pretendiamo di fare un racconto dettagliato e cronologicamente ineccepibile della nostra vita. Invece, fermiamoci a raccontare gli episodi singoli che ci affiorano alla memoria: sono spesso proprio questi i ricordi quelli che restano impressi nei nostri figli e nei nostri nipoti. E raccontiamo ai nostri nipoti anche di quando i loro genitori erano bambini. Facciamolo: abbiamo passato il testimone, ma dobbiamo ancora arricchirlo di tutto ciò che abbiamo vissuto, in modo che si trasformi in un ramo vivo nelle mani di chi ci seguirà.

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