Una conta per giocare
Vi ricordate le conte che recitavamo da bambini, quando si trattava di giocare con i nostri amici e stabilire chi “stava sotto”? Ogni tanto scoppiavano anche delle liti (si poteva infatti rallentare o accelerare ad arte, in modo da far uscire chi si voleva), ma insomma… bei ricordi!
Eccone qui una, divertente e allegra. Perché non provate a leggerla ai vostri nipotini, raccontando loro dei giochi della vostra infanzia?
Trovi altre conte per giocare anche a questi link:
La conta del rinoceronte
Tre conte per giocare
La conta del paperotto
Le fragoline
Conta dieci conta venti
l topo e il gatto
Amblimbone
Passin passetto
La spilla
La filastrocca del sette
Orlando paladino – Un, due, tre
Due conte per giocare: “Tre gattini” e “L’uccellino”
La farfallina – Il gallo e la gallina
Una conta per giocare
Conta dieci, conta venti,
conta tutti e quattro i denti,
poco male ti farà
se nel cielo volerà.
Vola vola,
canta canta,
scrivi sulla carta bianca.
Io ti scrivo e ti rispondo,
ho girato tutto il mondo
fino al giorno ventitrè:
a star sotto tocca a te!
DOWNLOAD – Per scaricare e stampare la filastrocca, clicca qui Una conta per giocare
ciao bella …. te ne scrivo una molto vecchia che cantavo da bambina e propio ieri l ho raccontata ai miei nipotini( acquisiti) ora leggendo questa me l hai fatta ricordare …preciso è in dialetto brianzolo trenta quaranta la pecora le canta,le canta sul santee va a ciamaa ul pecuree.ul pecuree lè a roma, va a ciamaa la padrona ,la padrona lè in giardin, va a ciamaa ul giuvanin, ul giuvanin lè su ul tecc ,tirel giò per i urecc,i urecc ghe i ha maa el purtarem all uspedaa ,l uspedaa el ciapen noo ghe darem la medisina ghe l em dada i stà matina , ghe lem dada instadas ooh che bel bambin de gess. spero ti piaccia …se non riesci a leggerla dimmelo e te l ha traduco … cia buona giornata!!!!!!
Grazie anche per questa filastrocca. L’ho capita, ma certo che voi brianzoli avete un dialetto difficile! Buona giornata anche a te!
Lascio un’altra filastrocca per i bimbi piccolini:
c’era una volta un re che contava fino a tre,
ogni tanto si sbagliava e allora ricominciava.
Cominciava un’altra volta a contare fino a tre…
UNO, DUE E TRE
un’altra in dialetto siciliano:
“chiovi, chiovi pasta cu i fasoli,
lu surci si marita cu la coppula di sita”
(piove, piove, pasta con i fagioli,
il topo si sposa con la coppola di seta)