Trekking sì, ma… attenzione al ginocchio, in discesa

Il trekking è uno degli sport più diffusi, e anche dei più piacevoli. Per noi nonni, poi, è una vera risorsa: fatto in compagnia (e sono tante le associazioni che propongono percorsi, di ogni livello!), permette di fare movimento senza gli inconvenienti, per il sistema scheletrico, della corsa o di altri sport. E poi volete mettere la meraviglia dei trekking nella natura, quei viaggi rilassati, al ritmo del nostro passo, che ci portano a scoprire paesaggi meravigliosi?

Sì, però c’è un ma: per quanto i trekking non impongano certo un passo di corsa, i percorsi possono presentare qualche difficoltà e qualche insidia per noi. Per esempio… se è vero che in salita si fa fatica, le nostre ginocchia risentono maggiormente dei tratti in discesa, in cui sono maggiormente sollecitate e devono garantire una “tenuta” ottimale. Così talvolta parte il dolore.
Ricordate che il trekking non è una semplice passeggiata, come quella che fate intorno a casa, ma presenta sempre qualche difficoltà. Quindi, prima regola: non va affrontato senza un minimo di allenamento, e soprattutto senza studiare il percorso per rendersi conto delle effettive difficoltà e valutarlo in base alla propria forma fisica.

Ma perché proprio il ginocchio, e in discesa? Quando si affronta una discesa, anche a un passo tranquillo come quello del trekking, si mettono in moto muscoli e legamenti diversi da quelli che usiamo per una semplice passeggiata. Per mantenere l’equilibrio e frenare, infatti, esercitiamo una grande pressione su quadricipite, rotula e tendine rotuleo; una pressione che può arrivare a interessare i menischi e la cartilagine, in particolare in caso di sovrappeso. E quindi può arrivare il dolore, dovuto spesso all’infiammazione del tendine rotuleo. In questo caso, si tratta di un dolore acuto che si avverte nella parte esterna del ginocchio, ma che si può estendere anche alla parte del muscolo della coscia che si inserisce nel ginocchio.

Quindi, che cosa fare? La prima cosa è studiare sempre bene il percorso del trekking e i dislivelli, valutandoli in base alla propria preparazione. Poi, una volta finita la salita e prima di affrontare la discesa, è bene fare qualche esercizio di stretching, per rilassare i muscoli ma anche per evitare che si raffreddino troppo.

Sono importanti però anche altri accorgimenti. Per esempio, scegliere accuratamente le scarpe e gli scarponi, limitare il peso dello zaino, portare con sé qualche antinfiammatorio, del ghiaccio secco o una crema all’arnica (sempre utile per in SOS rapido!) e non dimenticare i bastoncini da trekking, che sono un bell’aiuto per la discesa perché regalano stabilità.

E ora… buon trekking a tutti!

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

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