“Into the woods”: dal musical al film
Approdato in questi giorni nelle sale cinematografiche italiana, Into the woods è un film che nasce da un fortunatissimo musical messo in scena per la prima volta nel 1986 e firmato da James Lapine — responsabile della sceneggiatura — e dal compositore Stephen Sondheim, autore delle musiche e dei testi.
Il film, come il musical, combina elementi di alcune delle più famose fiabe tradizionali, in particolare dei Fratelli Grimm, in un mix sorprendente e originale interpretato da star del calibro di Meryl Streep (la strega); Johnny Depp (il lupo), James Corden (il fornaio), Emily Blunt (sua moglie), Lilla Crawford (Cappuccetto Rosso) e molti altri.
Non lasciatevi però trarre in inganno: il film, per quanto firmato da Disney, non è nato per i bambini più piccini; è perfetto invece per i nostro nipotini più grandicelli, dagli 8 anni in su.
La storia è ambientata in un piccolo villaggio che sorge ai margini di un bosco. Ognuno dei suoi abitanti desidera qualcosa che cambi la sua vita per sempre: Cenerentola il ballo a corte, Jack (Il protagonista della fiaba “Il fagiolo magico”) una mucca che dia latte, i coniugi Baker, il fornaio, vorrebbero tanto un bambino.
A rendere realizzabili questi sogni è una vecchia strega che vorrebbe riconquistare la passata bellezza. Per farlo, ha bisogno di una scarpetta d’oro, un capello color del grano, un mantello rosso e una mucca bianca. I coniugi Baker, in cambio di un figlio, si mettono a caccia dei preziosi oggetti e si inoltrano nel bosco, dove incroceranno le storie di Cenerentola, di Raperonzolo, di Cappuccetto Rosso e del lupo, e di Jack. Ognuno di loro possiede uno degli oggetti necessari alla strega e ognuno di loro ha un desiderio da realizzare.
Una volta raccolti gli oggetti e spezzata la maledizione che impediva ai Baker di avere un bambino, ogni fiaba raggiungerà il suo lieto fine; ma subito dopo i diversi personaggi inizieranno una nuova avventura che li porterà ad affrontare le conseguenze dei loro i desideri.
Il film, come dicevamo, non è una fiaba in musica ma, soprattutto nella seconda parte, diventa una storia significativa sulle responsabilità, sui desideri e sull’eredità che lasciamo ai nostri figli. Perché se “i sogni son desideri di felicità”, qualche volta bisogna stare attenti a quello che si desidera… Un film da vedere con i nipotini, quindi, e che piacerà anche a noi nonni.