In viaggio nel Regno di Op con una mamma e il suo bambino

Lo leggi, e ti chiedi perché mai sei ancora qui, invece di trovarti anche tu nel “regno di Op”, a stringere in un abbraccio quelle mamme, quei papà e quei nonni, e a riempire di carezze quei bambini; lo leggi, e ti senti il cuore stretto in una morsa, e ti senti irragionevolmente in colpa, e ti sembra che in fondo qualcosa si sarebbe potuto fare, e forse avresti potuto farla anche tu, per evitare la sofferenza di tutti quei piccoli. Sì, perché Il Regno di Op parla dei piccoli ammalati di cancro e della vita loro e delle famiglie nei reparti di Oncologia pediatrica (Il “regno di Op”, appunto) degli ospedali, in un’altalena di disperazione e di speranza, quando il tempo è scandito dai cicli di chemio, dai periodi in isolamento, dai brevi ritorni a casa, dalla speranza che sia possibile operare.

A scrivere questo libro che arriva dritto al cuore è una mamma che è passata all’improvviso dal corso preparto e dai problemi di allattamento e di rigurgito al dover affrontare  il cancro del suo bambino di appena due mesi. Lei, Paola Natalicchio, giornalista de L’Unità, ha avuto la forza non solo di affrontare la malattia del suo piccolo Angelo, battendosi come solo le mamme (e i papà, e i nonni) sanno fare per riuscire a riportarlo a casa, ma anche di creare un blog in cui raccontare la sua vita e quella delle altre famiglie strappate all’improvviso a un’esistenza normale (le vacanze al mare, la scuola, le feste con amici e parenti…) per trovarsi catapultate a lottare con tutte le forze contro il male, in un mondo terribile eppure riscaldato da una grande umanità (il calore del personale medico e infermieristico, la solidarietà con le altre famiglie, l’amicizia che sboccia con i piccoli pazienti).

Un libro vissuto sulla propria pelle, quindi, e che racconta senza retorica, ma con il patos che nasce dalle cose e che emerge tanto più forte anche grazie alla prosa asciutta di Paola, la lotta quotidiana contro questo male che oggi si può combattere sempre più spesso ad armi pari, come ribadiscono nell’appendice del libro, aprendo la porta alla speranza, gli interventi  di due medici che operano nel “regno di Op” e che hanno aiutato il piccolo Angelo e tanti altri bambini a vincere il male e a tornare a casa. Proprio come avviene in Il mago di Oz, il libro preferito di Paola da bambina: una volta passato l’uragano e superate tutte le prove, si torna a casa!

Paola Natalicchio, Il Regno di Op, edizioni La Meridiana, 15,00 euro

 

 

 

 

 

 

1 commento su “In viaggio nel Regno di Op con una mamma e il suo bambino

  1. quanta sofferenza poveri piccoli… solo chi prova queste situazioni può capire quanto dolore si nasconde a volte anche dietro un sorriso… Un grosso abbraccio a questi meravigliosi bimbi e alle loro famiglie e un unvito a NON MOLLARE MAI!!!!!!!! Una mamma che ogni giorno vive questa sofferenza x il propio figlio……..ciao

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