Alla scoperta del Museo del giocattolo Furga
In visita con i bambini al Museo del giocattolo Furga a Canneto sull’Oglio (Mantova). Per sognare e raccontare ai nipotini com’erano le bambole di un tempo.
Le bambole di nonne e bisnonne
Le bambole Furga, che sogno quando noi nonne eravamo piccole! Erano già le bambole delle nostre mamme, e forse erano Furga (almeno alcune) anche quelle che le nostre nonne mettevano sul letto (vi ricordate quest’usanza?). Le nostre, negli anni Sessanta, si chiamavano Susanna, Sylvie, Sheila (e poi è arrivata anche Simona), e avevano una collezione di abiti, mobili, valigie, gioielli e accessori. Insomma, erano un po’ le Barbie… prima che la Barbie invadesse anche il nostro mercato, facendo tracollare questa realtà d’eccellenza tutta italiana, che infatti ha chiuso i battenti nel 1993.
Oggi, le bambole Furga sono non solo protagoniste di una collezionismo appassionato, ma hanno anche un museo tutto dedicato a loro, proprio in quel Canneto sull’Oglio (Mantova) dove un tempo si producevano.
Una storia che ci trasporta indietro nel tempo
Il museo è dedicato a Giulio Superti Furga, l’ultimo esponente della famiglia a dirigere la storica azienda. Un’azienda nata intorno al 1880 grazie all’intuito di Luigi Furga. Fu lui, insieme a un operaio locale che aveva appreso in Germania l’arte di lavorare la cartapesta, ad aprile il primo laboratorio, in cui si producevano maschere in questo materiale.
Poco dopo, la svolta: dalle maschere si passa alla produzione di bambole, realizzate prima con il corpo di cartapesta e la testa di cera, rivestita con una specie di vernice che quando si essiccava diventata lucida e resistente. Le gambe e le braccia di queste prime bambole erano snodate e tenute insieme con un elastico, mentre la testa era dipinta, compresi gli occhi.
A queste bambole si affiancano presto quelle con le teste in biscuit (porcellana vetrata), prima importante dalla Germania, poi prodotte direttamente dalla Furga.
Bambole indimenticabili
E la storia continua, con la produzione non solo di tanti giocattoli dversi (Furga non è solo bambole!), ma anche di autentici successi. Pesate a Trudy, la bambola che ride, piange e dorme (oggi non ci stupiamo, ma pensate nel 1946!); a Pigi, offerto in dono ai partecipanti del famoso gioco televisivo “Il musichiere”; alla coppia di gemelli Andrea e Poldina; al bebè Tonino, che seduto sul seggiolone batteva il cucchiaio per reclamare la pappa. E poi avanti, fino agli anni Sessanta, quando anche le forme delle bambole si modificano e diventano più simili a signorinelle dai lunghi capelli e dalle forme flessuose…
La collezione
Una storia appassionante, dunque, che per noi nonni equivale a un vero tuffo nel passato. Una storia che è possibile rivivere nella sale del museo, che espone una collezione ricchissima e varia, ricca anche di stampi e modelli per la produzione e di fotografie d’epoca.
Bambole per tutti i gusti…
Ma soprattutto di tanti giocattoli davanti a cui sognare: bambole in legno e in biscuit, bambole in stoffa imbottita degli anni Venti, vestite con abiti alla moda (quelle che non servivano per giocare ma erano considerate raffinati soprammobili), bambole con la testa in cartone pressato e dipinto e con il corpo in stoffa imbottito con truciolo di legno, piccole bambole da collezione, bambole ispirate a famosi film o alla moda del passato… E bambole in polistirolo e in vinile, quelle che all’inizio degli anni Sessanta erano considerate le “più belle bambole del mondo”, come recitava un famoso slogan.
… ma non solo!
Il museo però non espone solo bambole, ma anche tanti giocattoli d’epoca prodotti dalla Furga: pupazzi in peluche, giocattoli in latta e in legno, cavalli a dondolo e con le rotelle per essere trainati, costruzioni, strumenti musicali, carretti e calessi, automobiline e camion, mobili e accessori per il gioco della bambola, fucili e navi.
E ci sono anche i pupazzi dei personaggi di Walt Disney: Pinocchio, Geppetto, Biancaneve e i sette nani.
Insomma, un museo da non perdere, in cui i nonni possono sognare insieme ai nipotini, e intanto raccontare, raccontare…
Informazioni: museodelgiocattolofurga.it
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