Risponde lo psicologo – Chi ha paura del lupo cattivo….
Un bambino di due anni che fa continui capricci, tanto che la mamma arriva a minacciarlo per fargli fare le cose più semplici. Che cosa fare? Ecco il parere della psicologa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza
DOMANDA
Ho un bimbo di due anni. È bravissimo e mi ascolta abbastanza, ma ogni tanto ha delle crisi di “dispettosaggine” nel senso che non capisco il motivo ma si impunta nel voler far qualcosa e se non ci riesce si arrabbia è da li inizia a tirar calci, schiaffi a chiunque…
Forse noi sbagliamo nel senso che quando fa così lo ignoriamo, ma se viene a picchiarci lo sgridiamo e gli diamo una pacca dove capita e gli diciamo che non si fa… Lo so non si dovrebbe fare ma ogni tanto la pazienza scappa!!
Anche quando fa il bagno mi tocca dirgli che c’è il lupo che lo mangia se non esce dall’acqua perché è l’unico modo per farlo uscire senza piangere…
Mi dia un consiglio perché sia per il bagno sia quando alza le mani per picchiare, vorrei davvero poterlo aiutare!
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, leggendo la sua domanda mi chiedo come la fa sentire la rabbia del suo bambino, come mai ha tanta difficoltà a gestire le sue sfuriate o le sue urla, al punto da doverlo terrorizzare.
Per un bimbo di due anni è normale e fisiologico avere dei momenti in cui un “no”, una frustrazione o semplicemente la stanchezza, si trasformano in eccessi di rabbia, in cui sembra non riuscire più a contenersi ed esplode, sia con il corpo che con la voce.
Per aiutarlo è importante mantenere un atteggiamento calmo, fermo. Tenerlo fisicamente lo aiuta ad evitare di farsi o fare male, “tenerlo” con la voce, dicendogli che è molto arrabbiato, che ha ragione ma che non si può picchiare, lo aiuta a dare un nome a ciò che prova.
Indubbiamente va fermato ma, affinché il suo intervento sia educativo, è necessario evitare di minacciare o di arrabbiarsi più di lui.
Capisco che a volte si perda la pazienza, ma lei sa meglio di me che si insegna non tanto attraverso le parole, quanto attraverso i comportamenti. E come possiamo pretendere che un bambino non picchi, se per insegnarglielo lo picchiamo? Quante volte urliamo di “non urlare”?
È importante che noi adulti ci rendiamo conto dei nostri comportamenti contraddittori, poiché a lungo andare ci si ritorceranno contro, come la minaccia del lupo cattivo. Nell’immediato può fare effetto, ma a lungo andare mina i rapporti. Se può arrivare un lupo cattivo a mangiarmi, significa che i miei genitori non riescono a proteggermi e questo mi impedisce di interiorizzare la rassicurazione per cui posso sempre contare su di loro!
E poi chiediamoci se vogliamo che il nostro bimbo faccia qualcosa per paura o perché si fida di noi e di quello che gli chiediamo.
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MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37,) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.