Insegniamo ai bambini a stare a tavola!

Per moltissime famiglie il momento del pasto, e in particolare di quello serale, è spesso l’unico, nel corso di una giornata, in cui si sta insieme in tranquillità e si possono condividere pensieri, riflessioni, esperienze… È un tempo ahimè breve, se pensiamo che in media il pasto di una famiglia italiana dura sì e no 15 minuti, e che questi minuti sono spesso sovrastati dall’onnipresente televisione. Anche se non ci fosse la tv, però, è difficile che in un tempo così breve possa nascere una conversazione che non sia un mero scambio di informazioni pratiche.

Naturalmente lungi da noi l’idea di dare lezioni o, peggio, di “fare la morale” ai genitori: la vita è così, oltre al lavoro ci sono mille incombenze e non è possibile ritagliarsi spazi e tempi diversi. Ed era così anche ai nostri tempi, i “tempi dei nonni”. Però riteniamo che proprio in quest’ottica sia importante che il momento del pasto non diventi un terreno di scontro, in cui i bambini credono di poter fare quello che vogliono. Insomma, è bene dare fin da subito ai bimbi le regole per stare bene a tavola. Etichetta? Sì, chiamatela pure così, ma non pensate che sia una cosa d’altri tempi.

Non si tratta solo di insegnare ai bimbi a usare correttamente le posate, a non spargere il cibo in giro né a lanciarlo per giocare, a non versare l’acqua per terra, ad assaggiare quello che viene loro proposto senza rifiutarlo aprioristicamente e con capricci plateali… Questa, certo, è la base, ed è importante anche per instaurare delle sane abitudini alimentari necessarie per la loro crescita. Ma poi, è necessario che imparino a non alzarsi continuamente, a restare seduti anche quando hanno finito – o pensano di aver finito – la loro porzione, altrimenti il momento del pasto diventa un inseguimento senza senso.
Per questo, bisognerebbe che il bimbo, appena è possibile e fin da quando è sul seggiolone, mangi insieme al resto della famiglia. E pazienza se è necessario anticipare di una mezzoretta gli orari dei pasti: almeno la sera, anche se il cucciolo di casa è ancora piccolo, sarebbe bene che mangiasse con i genitori e gli eventuali fratellini. Come sarebbe bene farlo mangiare sempre a tavola, evitando per esempio di portargli il cibo sul divano perché non vuole staccarsi dal suo cartone preferito: il momento del pasto è quello dedicato alla famiglia, e bisogna stare tutti insieme.

Ai genitori, poi, il compito di coinvolgere i bambini. Spesso basta dare loro piccoli incarichi  (passare il pane,  stare attenti al suono del timer ), ma soprattutto fare loro delle domande (sulla scuola, i compiti, i giochi , gli amici…) e ascoltarli con interesse, per instaurare quel clima di serenità e di ascolto che li porta poi a raccontare, ad aprirsi, a confidarsi…

Certo, questi sono discorsi “da nonna”, e oggi spesso la realtà è diversa; però sarebbe bene che le famiglie ci facessero una riflessione, perché l’educazione dei piccoli, l’abitudine alla condivisione e a parlare, passa anche… dalla tavola!

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