Difendiamoci dalle zanzare!

Basta qualche giornata tiepida perché  facciano la comparsa le zanzare, i fastidiosi insetti capaci di infelicitare le nostre serate estive. Ma perché ci pungono? Perché alcune persone vengono prese di mira più di altre? E quali sono gli effetti di una puntura di zanzare? E, soprattutto, come difenderci?
Ma andiamo per ordine…

Perché le zanzare ci pungono?

Prima di tutto, un po’ di… zoologia. A pungere sono le zanzare femmina, che hanno bisogno delle proteine del sangue (dell’uomo o degli animali) per far maturare le uova. Le uova, poi, vengono deposte in stagni, paludi, pozze d’acqua, sottovasi di fiori… insomma, ovunque ci sia acqua ferma, e si schiudono dopo una settimana circa. Non ne nascono zanzare formate, ma larve, che vivono sotto il pelo dell’acqua e poi si trasformano in pupe. Da queste nascono gli insetti adulti, che vivono circa due settimane.
Esistono oltre 2500 specie di zanzare, diffuse in tutto il mondo, e alcune trasmettono malattie come la malaria, la febbre gialla eccetera. Fortunatamente le specie che vivono in Italia, ora che la malaria è stata debellata, non sono pericolose, anche se la zanzara tigre, che ora si sta diffondendo, desta qualche preoccupazione in più.

Perché alcune persone sono prese di mira più di altre?

Sicuramente alcune persone sono più soggette di altre alla puntura delle zanzare, benché all’occorrenza (cioè, quando non trovano grandi alternative) questi insetti pungano chiunque. In genere, pare che identifichino la vittima in base all’odore e al colore della pelle, all’età, allo stato di salute, alla sudorazione. Certo è che i bambini in genere sono tra le loro vittime preferite, probabilmente per motivi legati al sudore e alla temperatura.

 Quali sono gli effetti di una puntura di zanzara?

Noi non ci accorgiamo che una zanzara ci sta pungendo perché ci inietta una sostanza anestetizzante, vasodilatatrice e anticoagulante, che le permette di agire indisturbata. Una volta passato l’effetto di questa sostanza, però, la puntura si sente, eccome! Provoca infatti un ponfo, un gonfiore pruriginoso che dura qualche ora, ma anche di più se si cede alla voglia di grattarsi, come in genere succede ai bambini, per i quali è più difficile controllarsi e che possono provocarsi vere lesioni che rischiano di infettarsi.
Alcune persone particolarmente sensibili sviluppano delle reazioni molto forti alla puntura, con un gonfiore persistente e la formazione di un nodulo rosso pruriginoso che resiste per alcune settimane.

 Come combatterle?  I consigli della dottoressa Angela Morri

Ecco i consigli della dottoressa Angela Morri, bionaturopata (tel. 339.3835002 – [email protected] www.bio-naturopatia.it).

Il primo provvedimento per la lotta alle zanzare è evitare di lasciare acqua stagnante nelle vicinanze dell’abitazione. Quindi bisogna stare attenti non solo ai sottovasi, ma anche agli innaffiatoi, alle vaschette per i pesci, alle ciotole per dare l’acqua agli animali domestici. Per queste ultime, basta cambiare spesso l’acqua, mentre per i sottovasi un rimedio che funziona è quello di mettere qualche filo di rame dentro l’acqua.
Essenziale risulta avere delle zanzariere che impediscano l’accesso degli insetti.  E poi, è bene prestare attenzione all’abbigliamento: le zanzare sono particolarmente attratte dai colori scuri come il nero, il blu e il rosso; meglio quindi preferire colori chiari, tipicamente estivi.
Fra i repellenti naturali che si possono usare vi sono degli oli essenziali, come la lavanda, la citronella, il basilico e il geranio; tali essenze possono essere diffuse nell’ambiente mediante spruzzini erogatori o brucia-essenze, ma possono essere anche applicate sulla pelle (in questo caso attenzione a non utilizzarle pure ma solo diluite con un olio!).
L’olio essenziale di lavanda risulta particolarmente utile anche quando si è già stati punti: cosparso sulla zona colpita, limita il gonfiore e attenua il prurito. Anche l’olio di tea tree e quello di neem sono molto efficaci, perché possiedono proprietà antibiotiche e sono quindi in grado non solo di dare sollievo, ma anche di bloccare eventuali infezioni.
Per attenuare il senso di prurito e il gonfiore successivi alla puntura può essere utile assumere per qualche giorno del ribes nigrum in macerato glicerico (una goccia per chilogrammo di peso, diluita in acqua), un preparato che un’eventuale reazione allergica.
Per attenuare il prurito si può anche applicare localmente una pomata alla calendula: l’azione lenitiva e antisettica della calendula apporterà un immediato beneficio, che potrà essere amplificato da una goccia di olio essenziale di lavanda o di tea tree miscelati con la pomata.
Anche l’aloe vera risulta molto efficace nel trattamento delle punture di insetto: la sua azione antinfiammatoria spegne il fastidio e permette di ottenere subito un senso di freschezza e di sollievo.
Però, nel caso in cui la reazione alla puntura dovesse risultare molto forte, con prurito intenso, gonfiore diffuso o infezione delle lesioni, è meglio consultare subito il medico.

La zanzara tigre

La zanzara tigre (Aedes albopictus) è originaria del sud-est asiatico ed è giunta in Italia alla fine degli anni Nocanta. Purtroppo, oggi è diffusa in molte regioni.  Si distinge dalle nostre zanzare perché è più piccola e scura e ha delle strie bianche sulle zampe e sul dorso.

È molto resistente e in inverno sopravvive anche a temperature sotto lo zero, mentre è poco sensibile ai fornelletti antizanzara che spesso usiamo nelle serate estive. E poi, riesce a pungere anche sotto i vestiti.
La zanzara tigre attacca anche di giorno, in pieno sole, e spesso lo fa in sciami. Il liquido che inietta provoca reazioni cutanee (ponfi) molto pruriginose o dolorose.
Nei paesi di origine la zanzara tigre è portatrice di malattie virali, che fortunatamente si sono verificate molto raramente in Italia.

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *