Per godersi la pensione in campagna…

Uno dei sogni di chi è in pensione è quello di ritirarsi in campagna, per rallentare il ritmo delle giornate e stare a contatti con la natura. Alcuni consigli su dove andare e sugli step da seguire.

Una celebre canzone degli anni Quaranta recita “Se vuoi goder la vita vieni quaggiù in campagna”, ed è il consiglio seguito da molti pensionati italiani. L’aria fresca, la tranquillità e il contatto con la natura sono tutti ottimi motivi per lasciare la città, caotica e frenetica, in favore di un piccolo paese. Proprio la campagna, infatti, rappresenta una scelta sempre più gettonata da chi fugge dal caos cittadino.

Quali sono i migliori posti per andare a vivere in campagna?

Una volta che si arriva alla pensione, il desiderio è di godersi la vita senza ansie, stress e preoccupazioni. La campagna diventa la scelta migliore da fare, per via della bellezza del paesaggio e per la possibilità di restare sempre a contatto con la natura; tutti elementi in grado di migliorare l’umore.
Fra i vantaggi di una vita in campagna troviamo anche la possibilità di avere uno spazio per accogliere i propri nipotini in visita e uno stile di vita dai ritmi tranquilli e compassati, con l’opportunità di avere molto tempo a disposizione da dedicare ai propri hobby. Tra questi, uno che si sposa perfettamente con la vita di campagna è il giardinaggio, che tra l’altro ha anche degli effetti positivi sulla salute.
Per quanto riguarda il luogo in cui recarsi, ce ne sono alcuni da prendere in seria considerazione. Un esempio è Franciacorta, in Lombardia, probabilmente una delle migliori opzioni possibili. Altre soluzioni ottime per un pensionato che vuole godersi la campagna sono Langhe e Monferrato, aree caratterizzate da una rusticità particolarmente evocativa.
La lista delle opzioni prosegue con Conegliano, il Trapanese in Sicilia, San Lorenzo al mare, Oltrepò pavese e Gualdo Tadino. In sintesi, le soluzioni sono davvero numerose, anche perché la Penisola offre tantissimo da questo punto di vista.

Tutte le cose da fare per intraprendere questo percorso

Per prima cosa bisogna verificare che la casa sia abitabile e dotata di ogni comfort. Molto probabilmente servirà qualche lavoro di ristrutturazione, e il disbrigo di alcuni impegni come il cambio del fornitore energetico. Quando ci si trasferisce in una nuova abitazione è infatti probabile che ci si trovi di fronte alla necessità di sistemare le utenze.
Qui è fondamentale capire, anche guardando ai numerosi contenuti informativi che si trovano online, come quello di Engie, se è il caso di effettuare un vero e proprio cambio di fornitore di energia elettrica. In secondo luogo, sarà necessario affrontare alcune pratiche burocratiche come il cambio di residenza, che è obbligatorio quando ci si trasferisce in una nuova casa.
Naturalmente l’organizzazione del trasloco dovrebbe avvenire con un largo anticipo, così da avere tutto il tempo di muoversi senza stress, e senza sottovalutare i dettagli, che fanno sempre tutta la differenza del mondo. Inoltre, meglio richiedere diversi preventivi alle ditte specializzate, così da poter anche trovare una soluzione di qualità e conveniente sotto il profilo economico.

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