Una storia sul filo del colore
“Lo sapete che anche i colori hanno una regina? Sì, si chiama Malwida…”. È con queste parole che mi sono seduta un giorno sul divano, accanto ai miei nipotini, con un libro bellissimo: La regina dei colori (Terre di mezzo editore).
Un piccolo libro cartonato e prezioso, insolito già nel formato – un rettangolo che si sviluppa in orizzontale, invece che in verticale come in genere avviene – , i cui colori caldi hanno subito attirato l’attenzione dei bambini. E mi è bastato aprirlo per conquistarli.
La storia è semplice: poche parole, quelle che servono a delinearla nei suoi tratti principali. Una bella storia, ma a conquistare i bambini è il disegno, potente pur nella sue essenzialità. Tratti decisi, lineari, sui quali il colore irrompe imponendosi. Un colore che ha il segno delle prime prove di colorazione dei bambini, quelle che fanno con le matite (che io continuo a preferire, anche se oggi ahimè i pennarelli la fanno da padrone), impugnandole in modo ancora incerto e con tratti imprecisi, ma di grande forza.
Arriva così il tenero azzurro, il rosso impetuoso, il giallo luminoso ma anche dispettoso… La regina non è contenta di nessuno, comincia a bisticciare, finchè tutto il regno resta intrappolato in un tristissimo grigio. E alla fine…
Beh, naturalmente la storia di Malwida finisce bene. Ma non è questo l’importante. L’importante è il modo con cui Jutta Bauer, una delle più affermate autrici tedesche di libri per l’infanzia, riesce a incantare i bambini e a legarli a sé non un filo di poesia.
Per bambini a partire dai 3 anni.
Jutta Bauer, La regina dei colori, Terre di mezzo editore, 12,00 euro