“Il Piccolo Principe” al cinema
Il Piccolo Principe è un film che mette d’accordo tutti, e che sembra fatto proprio per quei nonni – e siamo in tanti – che amano il famoso libro di Antoine de Saint- Exupéry e non vedono l’ora di trasmettere questo amore ai nipoti, accompagnandoli alla sua scoperta.
Il film infatti non è una semplice trasposizione cinematografica del libro, ma racconta due storie parallele, che si intrecciano e si fondono armoniosamente pur riuscendo a rimanere distinte.
La “cornice” è la storia di una bambina che si trasferisce in un nuovo quartiere con la madre. È una bimba in gamba, ma su di lei si addensano le aspettative della mamma, che desidera che sua figlia riesca a essere ammessa ai corsi dell’Accademia Werth, dove si formano i manager di domani.
Fortunatamente la bambina fa conoscenza con il suo nuovo vicino di casa, un anziano aviatore che comincia a raccontarle del suo incontro, avvenuto tanti anni fa, con un Piccolo Principe giunto sulla Terra da un pianeta lontano.
Pian piano, la bambina si lascia conquistare da questa narrazione e in questo modo riesce a proteggere il suo mondo interiore, minacciato dalle aspettative “adulte” della madre.
Questo espediente narrativo permette al regista del film, Mark Osborne, e ai suoi bravissimi sceneggiatori, Irena Brignull e Bob Persichetti, di rivolgersi a un doppio pubblico: gli adulti, da sempre affascinati dal libro di Saint-Exupéry, e i bambini. Perfetta in questo senso anche la scelta stilistica: il racconto della bambina, della madre e del vicino di casa è fatto con quell’animazione tridimensionale ormai diventata “classica”, mentre tutto quello che si riferisce al Piccolo Principe è realizzato con un’animazione molto poetica ed evocativa, che ricorda un cinema “d’altri tempi”.
Insomma, una sfida vinta…e un film da vedere!