Troppo amici: difetti e pregi della famiglia in un film

Ah, la famiglia, che meccanismo complicato! Eppure, anche quando sembra che non vogliano proprio saperne di funzionare, alla fine… nel bene e nel male c’è, dietro di noi o al nostro fianco, a sorreggerci o a ingombrarci, ed è con lei che dobbiamo fare i conti nella nostra vita.
È questo il messaggio dello spassoso film Troppo amici, “firmato” da Eric Toledano e Olivier Nakache, i registi di quel capolavoro in bilico tra umorismo e sentimento che è Quasi amici.L’attenzione di questo film, che precede il successo di Quasi amici, è puntata, appunto, sulla famiglia. Famiglie complesse e compresse, dove i legami sono troppo stretti e soffocanti, ma dove nonostante questo è difficile comunicare davvero. Eppure, sembra dire il film, alla fin fine la famiglia “regge”; di più, alla fine riesce a dare quel sostegno che aiuta ognuno a trovare la propria strada…
Film francese fino alle ossa, questo Troppo amici, eppure…  con una verve così mediterranea che non ci è difficile riconoscerci. Un film pieno di brio,  che porta all’esasperazione le situazioni, in alcuni casi caricandole fino al paradosso per spremerne ogni goccia di possibile risvolto comico, per strappare un sorriso alla platea (e ci riesce, eccome!), ma che mostra sempre un fondo di verità con la quale sembra ammiccare allo spettatore dicendogli “sì, ridi pure… ma guarda se non ti assomiglia!”

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