Risponde lo psicologo – La “prova costume”
Un interessante intervento della dottoressa Manuela Arenella, psicologa e psicoterapeuta.
Oggi la dottoressa Arenella risponde a una mamma preoccupata: sua figlia, di 11 anni, rifiuta di indossare il costume perché le sembra di essere ingrassata. Che fare?
DOMANDA
Con l’arrivo del caldo mia figlia di 11 anni ha cominciato a comportarsi in modo strano: non vuole indossare il suo costume da bagno, resta sempre in short perché secondo lei è ingrassata troppo. Eppure, finora non aveva problemi con il suo corpo (e secondo me non è vero che si è appesantita). Non so cosa fare: anche se provo a parlarle e a mostarle altre ragazze che sono in bikini pur non avendo forme perfette, non mi ascolta. Cosa posso fare?
RISPONDE DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Verso i dieci – undici anni il corpo cambia, annunciando la fine dell’infanzia e preparandosi a una metamorfosi che viene accolta con sorpresa, ma anche con disagio, tanto più che spesso i primi cambiamenti non sono proprio all’insegna della bellezza…
Le trasformazioni corporee passano infatti attraverso una fase in cui ci si sente prevalentemente goffi e incerti. L’aumento del seno, l’arrotondarsi dei fianchi, la comparsa della peluria, anche se sono tappe obbligate verso la conquista di un fisico “da grandi” a lungo sognato, appaiono come segnali di un cambiamento profondo che destabilizza, che impone una revisione della propria immagine corporea e, di conseguenza, della propria identità sessuale.
Sia nei maschi che nelle femmine, questi cambiamenti portano a un rapporto più impacciato con il proprio corpo, generando sensazioni di imbarazzo e talvolta anche vergogna.
I cambiamenti fisici provocano infatti nei ragazzi un senso di estraniamento dal proprio corpo, che in certi casi si percepisce come “deforme”. Oggi, poi, la sensazione di essere deformi è accentuata dai canoni di perfezione e di magrezza assoluti.
Immaginiamo allora cosa significhi doversi mettere in costume!!
Il turbamento dei figli non passa inosservato ai genitori, che vorrebbero rassicurarli. Ma quando il ragazzo si lamenta delle sue “deformità”, è inutile parlargli cercando di usare la logica! In questi casi i discorsi razionali sono del tutto inutili perché si riferiscono all’immagine esteriore del corpo, quella che è sotto gli occhi di tutti; l’inquietudine del ragazzo, invece, si concentra sull’immagine interiore, psichica.
Perciò, la cosa da fare è rispettare la volontà della ragazza di non esporsi troppo. Dirle la verità, cioè che secondo noi è bellissima e non è grassa, ma senza aspettarci che questo possa consolarla. L’importante è provare a indurla ad aprirsi e a parlarci della sua sensazione di disagio legata ai cambiamenti dell’età, trasmettendole l’idea che sono una fatica possibile e affrontabile, e che soprattutto non è da sola!
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.