Risponde lo psicologo – Iniziare bene la giornata
Anche questa settimana ospitiamo un interessante intervento della psicologa Manuela Arenella, psicologa e psicoterapeuta.
Oggi risponde a una domanda su un problema molto diffuso nelle famiglie: come far filare tutto liscio, con dei bambini, nei primi frenetici momenti della giornata, quelli del risveglio e della preparazione per la scuola?
Anche se noi nonni per lo più subentriamo in una seconda fase della giornata, è interessante leggere i consigli della dottoressa Arenella, che possono essere applicati anche ad altre situazioni quotidiane.
DOMANDA
Le mattine, a casa nostra, con tre bambini di 3, 5 e 8 anni, sono un caos. Anche se cerco di organizzarmi e sveglio i bimbi un po’ prima del solito, poi qualcosa va storto, non riusciamo a partire con la necessaria tranquillità, finisce sempre che devo alzare la voce perché qualcuno fa capricci. C’è una ricetta per arrivare ad avere un inizio giornata più tranquillo?
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Cominciare bene la giornata è una delle cose più importanti ma anche più difficili, in questo tempo di fretta e di impegni pressanti, soprattutto con tre bambini piccoli!
Ovviamente non esistono ricette miracolose (e per fortuna, poiché priverebbero le diverse situazioni della loro unicità!), e per capire che cosa non va bisognerebbe sapere esattamente come si svolge di solito il momento del risveglio… Tuttavia possiamo provare a riflettere su alcuni aspetti relativi a questo momento della giornata.
Di solito si dedica molta attenzione (giustamente) al momento dell’addormentamento, senza pensare che anche un buon risveglio ha bisogno del suo tempo e dei suoi rituali. E, per non essere assillati dalla fretta al mattino, è necessario riorganizzare in modo complessivo l’intero arco della giornata.
Poiché il bambino deve alzarsi presto, la sera dovrà andare a letto presto, di solito non oltre le 9 e mezza, e se non è d’accordo bisognerebbe spiegargli che è necessario per garantirgli le giuste ore di sonno per non sentirsi stanco. In genere però, una volta acquisita l’abitudine, i bambini in età scolare seguono senza troppa difficoltà un ritmo di sonno piuttosto regolare.
È importante però non far slittare l’orario per guardare la TV o per giocare o, peggio ancora, per finire i compiti: in questo modo infatti la fase di addormentamento ritarderebbe e, di conseguenza, il risveglio al mattino sarebbe più difficoltoso.
Un altro momento in genere sottovalutato è quello della colazione, spesso consumata in fretta, ognuno per conto suo, spesso continuando a usare il biberon anche oltre il necessario, per fare prima… In realtà anche questo potrebbe essere un momento in cui la famiglia si ritrova in un clima conviviale, che facilita il risveglio del bambino e lo predispone ad affrontare la scuola nelle condizioni psicofisiche migliori.
Di solito si rinuncia a questo appuntamento mattutino per mezz’ora di sonno in più. In realtà invece per il bambino è più importante avere il tempo per un risveglio graduale, piuttosto che qualche minuto in più di sonno. Immaginate se, nel pieno del sonno, voi veniste bruscamente svegliati, incitati a fare presto e scaraventati giù dal letto in un’atmosfera già carica di nervosismo… Come il passaggio dalla veglia al sonno, anche quello dal mondo dei sogni alla realtà richiede infatti delicatezza e gradualità.
Questo in un mondo ideale, anche se la realtà è spesso diversa e in molti casi è inevitabile avere un po’ di fretta a quell’ora, specialmente se entrambi i genitori lavorano. Però si può rendere il risveglio meno spasmodico svolgendo alcune incombenze alla sera, ad esempio apparecchiare la tavola per la colazione, scegliere i vestiti da mettere, preparare la cartella, eccetera.
Accendere la TV al mattino, mentre si vestono i bambini o mentre si fa colazione, è un’abitudine deleteria, che rallenta i bambini, poiché li distoglie da quello che devono fare, li distrae e rende per loro più difficile concentrarsi anche a scuola, poiché hanno già la mente piena di immagini e spezzoni di storie che spesso non hanno avuto il tempo di concludere.
Inoltre, accendere la TV al mattino equivale a spegnere la possibilità di comunicare, di interagire magari anche solo con qualche battuta scherzosa che aiuta a smorzare la tensione, o con frasi che fanno sentire il bambino rispettato e coinvolto nel progetto comune di far partire bene la giornata!
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.