Risponde lo psicologo – I compiti delle vacanze
Estate, vacanze, ma anche…. compiti delle vacanze, per i bambini ma anche per le famiglie. Ed è a questo proposito che ci scrive una nonna. La risposta della psicologa Monica Accordini (Università Cattolica di Milano)
DOMANDA
Sono la nonna di una bambina di 9 anni. La scuola è appena finita, e già in casa è partito il mugugno sui compiti delle vacanze. Non della bimba, per ora, ma di mia figlia, che dopo aver preso il libro e averlo sfogliato ha cominciato a dire che le vacanze sono vacanze e non è giusto avere tanti compiti da fare in estate, quando sono i genitori a dover seguire i bambini. Io ho cercato di spiegarle che non deve fare così, che c’è il rischio che Adele, anche se non la sente, capisca il suo malumore, e quindi li faccia ancora più malvolentieri. Il risultato però è che mia figlia si è seccata con me e mi ha detto abbastanza chiaramente che non devo dirle che cosa fare e che cosa non fare. Insomma, ora si è creata una certa tensione, proprio nel periodo in cui saremo io e mio marito a doverci occupare per più tempo di Adele. Lei come la pensa? È vero che i compiti delle vacanze sono inutili e un peso per le famiglie? Ai miei tempi, cioè quando mia figlia andava a scuola, non ci saremmo mai azzardati a criticare le maestre: i compiti si facevano e basta. Nonna Rosa
RISPONDE LA PSICOLOGA MONICA ACCORDINI
Cara nonna Rosa, so che lei ha richiesto esplicitamente una mia opinione circa il carico dei compiti delle vacanze ma, per mia fortuna, io faccio la psicologa e non la Ministra dell’istruzione e, da psicologa, le debbo dire che qui la questione mi pare un’altra: i compiti delle vacanze di sua nipote sono solo l’oggetto della questione, il merito, invece, ha a che fare con i confini. Sua figlia si è risentita perché si è sentita “invasa”, non solo circa le proprie scelte educative ma anche circa la propria personale possibilità di avere un’opinione “di rottura”, di rottura con lei ma anche con il “sistema” scuola. Se posso permettermi un azzardo, in virtù di qualche anno di pratica professionale sulle spalle, penso che questo tipo di conflittualità non sia nuova tra voi.
Capisco che buona parte della gestione di Adele, adesso che la scuola è finita, è sulle vostre spalle e che un’eventuale ritrosia della bambina verso i compiti delle vacanze potrebbe ricadere su di voi e, mi pare, questa sia la sua preoccupazione. Credo che sua figlia possa accogliere questo suo dubbio se espresso per quel che è, cioè una preoccupazione che parte dalla sua esperienza, senza criticare o sminuire quella dell’altro.
Certo, io, così come lei e sua figlia possiamo tutte avere una nostra opinione personale circa i compiti delle vacanze ma ciò non modifica i fatti: Adele ha delle incombenze e voi siete chiamati a badare a lei; insomma, ci sono momenti in cui occorre ubbidire alla realtà più che al proprio io. Così, credo sia più utile per tutti che proviate a sganciarvi da querelle di natura “politica” e vi parliate in termini di bisogni: bisogno di essere riconosciuta nella sua indipendenza, per sua figlia, e bisogno di gestire sua nipote in maniera serena, per lei.
A tutti voi un caro augurio per una serena estate!
Dott.ssa Monica Accordini Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la famiglia Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC) Via Nirone, 15 – 20123 Milano MI Tel. 02.7234.5961 www.unicatt.it/serviziocoppiafamiglia