Risponde lo psicologo – Il guanto di sfida
Ogni tanto sembra proprio che i bambini ci sfidino. Ma non è solo una nostra impressione: lo fanno, per saggiare la nostra “tenuta” e, quindi, la nostra autorevolezza. Come reagire? Ecco alcuni consigli della psicologa Manuela Arenella, consulente anche del sito www.bimbiarimini.it.
DOMANDA
Sono mamma di una bimba di due anni e mezzo molto sveglia e vivace. Dallo scorso autunno frequenta il nido per mezza giornata e si è da subito inserita senza problemi. Da un po’ di tempo invece, solo con me, manifesta degli atteggiamenti di vera e propria sfida: rovescia bicchieri, risponde in malo modo e niente sembra mai soddisfarla. Sono capricci per ogni cosa! Durante la settimana trascorsa con la nonna in montagna, o con qualunque altra persona, è una bimba gentile, educata e rispettosa. Ho già provato vari tipi di atteggiamenti: ho provato a spiegarle di non fare determinate cose, oppure ho cercato di ignorare i suoi atteggiamenti provocatori, ma la reazione è stata la medesima… capricci a volontà! Come potrei comportarmi in questi casi?
RISPONDE LA PSICOLOGA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, da ciò che scrive la sua bimba è in piena fase di opposizione, fase fondamentale in cui i bambini, attraverso la messa in gioco della rabbia e dell’opposizione, cercano di “individuarsi”, di far valere le proprie ragioni, stabilendo piccole distanze, piccole autonomie rispetto al genitore. È dai nostri punti di riferimento che è più difficile “staccarci”, per cui di solito è con i genitori che viene ingaggiata la “lotta” più serrata. Di fronte a ciò è fondamentale restare fermi, coerenti, stabilire cosa si può o non si può fare, senza umiliare il bambino o ledere la sua dignità con frasi che lo etichettano in maniera negativa. È importante che le osservazioni o le sgridate facciano riferimento al fatto specifico e non alla personalità del bambino (“Sei sempre il solito, fai sempre così”, ecc….). Scrive che ha provato vari tipi di atteggiamenti, e già questo va a discapito della coerenza di cui parlavamo prima! Scelga poche regole, chiare, le spieghi alla sua bambina, le dica perché una determinata cosa non va fatta, ma poi, se insiste nella provocazione, metta in atto una conseguenza (niente cartoni, ti siedi 5 minuti, ecc…).
Valuti lei quali possano essere le “conseguenze” al fatto di non rispettare le regole che vi siete dati, ma è importante che le metta in atto, senza farsi prendere dai sensi di colpa, poiché questo permetterà alla sua bimba di gestire la rabbia che sente e di stabilire un nesso di causalità tra un comportamento sbagliato e la relativa conseguenza, così da poter scegliere di non farlo più. Buon lavoro!
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino. Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole, e collabora, oltre che con www.noinonni.it, anche con il sito www.bimbiarimini.it.