Raccontiamo il Natale ai nostri nipotini

presepe-nativita
© Marcovarro | Dreamstime.com

Che cos’è per noi il Natale? Ma, soprattutto, che cos’è per i nostri nipotini? Può sembrare una domanda retorica, ma… fermiamoci un attimo e chiediamocelo. Troppo spesso infatti i bambini (e non solo loro) identificano questa grande festa cristiana con i suoi simboli “laici”: l’albero di Natale (che ormai ha in molte case soppiantato il presepe), Babbo Natale, i doni, i dolci…
Noi sappiamo naturalmente che il Natale è ben più di questo, ed è prima di tutto il rivivere un momento importantissimo per la storia dell’uomo, quello della nascita di Gesù.  Un momento che noi conosciamo grazie a una narrazione, quella del Vangeli, e che in quanto cristiani siamo chiamati a testimoniare. Ma che è anche una storia che fa parte della nostra cultura e che abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni, indipendentemente dal nostro credo religioso.

In quest’ottica, sono preoccupanti i risultati di una recente indagine condotta dall’Eurisko, che evidenzia l’”analfabetismo religioso” di noi italiani, e in particolare delle generazioni più giovani. Preoccupanti non solo se letti in un’ottica religiosa, ma anche, e forse ancor di più dal punto di vista culturale. È come se, nella trasmissione, anche narrativa, della storia di Gesù e quindi dei valori legati alla sua predicazione, si fosse indebolito un anello: quello familiare. Così, per molti bambini la formazione religiosa si limita al catechismo settimanale e si interrompe subito dopo la cresima. Con il risultato che, per non citare che alcuni dei dati emersi dalla ricerca, mentre il 92% degli italiani si professa cattolico, solo il 30% sa citare gli autori del Vangeli e il 41% non riesce a citare più di uno dei Dieci comandamenti.

D’altra parte, pensiamo alla nostra storia: quanti episodi del Vangelo ci sono stati raccontati da mamme e nonne, quando eravamo piccoli? Ebbene, ora tocca a noi: dobbiamo essere noi nonni che, in questi preziosi giorni che precedono il Natale, prendiamo in mano il testimone e raccontiamo ai nostri nipotini la storia di quel bambino nato tantissimi anni fa in una grotta e che avrebbe cambiato il mondo. Facciamolo: è una storia bellissima, capace di caricare di senso questa festa e di farli sentire parte di una grande tradizione che ha percorso i secoli e che unisce, come un filo invisibile, la storia e il destino di tante generazioni.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *