Come interpretare i disegni dei bambini

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I disegni dei bambini sono una finestra aperta sul loro modo di vedere e sentire il mondo che li circonda e sulle loro emozioni. Sono il loro modo di esprimersi, di raccontare il proprio mondo, i propri sogni o le piccole grandi difficoltà che inevitabilmente devono superare, anche quando sono circondati dall’affetto di una famiglia molto attenta a loro, ai loro bisogni, alle loro esigenze, alle diverse fasi della loro crescita…
Osservarli mentre disegnano è affascinante: la concentrazione, l’impegno, il piacere con cui vedono nascere l’immagine dalle loro mani… e anche la frustrazione quando non riescono o il risultato non è all’altezza delle loro aspettative! E per noi osservare i disegni dei bambini vuol dire anche poter gettare uno sguardo, per quanto parziale, sul mondo reale e immaginario in cui si muovono.

Sì, ma c’è un modo per “interpretare” il disegno dei bambini? Tutti i genitori – e i nonni! – se lo chiedono.
No, non parliamo dell’evoluzione del disegno a seconda delle età: sono i pedagogisti che ci spiegano attraverso quali tappe il bambino arriva alla raffigurazione del corpo umano, e che questa precisione via via maggiore corrisponde ai vari momenti della crescita, della consapevolezza di sé. Parliamo delle domande che ci facciano nell’osservare i disegni dei nostri nipotini: la scelta dei colori ha un significato? E la disposizione dei diversi elementi?…
Gli psicologi qualche risposta ce la danno, pur mettendoci ben in guardia dall’”interpretare” in modo meccanico e deterministico i disegni. Allora, vediamo insieme che cosa potrebbe significare qualcuno degli elementi ricorrenti nelle “creazioni” dei bambini, sempre tenendo presente che si tratta di poche indicazioni e che non esiste un criterio di interpretazione univoco e preciso.

L’uso dello spazio

Per il bambino, il foglio rappresenta lo spazio in cui si muove. Se lo usa interamente o se la parte destra del disegno è più ricca della sinistra, il piccolo artista è estroverso, socievole, ha fiducia in se stesso e negli altri; se il disegno supera le dimensioni del foglio (per esempio, i rami o le radici dell’albero sono tagliati perché “non ci stanno”), potrebbe essere che il bambino vuole essere sempre al centro dell’attenzione; un disegno che si concentra sulla sinistra del foglio può indicare viceversa introversione, timidezza, chiusura in se stesso; se occupa poco spazio può indicare insicurezza e senso di inadeguatezza.
Guardate quante indicazioni potrebbe dare anche solo l’osservazione di questo elemento!  (Una curiosità: a studiare per primo l’uso dello spazio dei disegni dei bambini fu un filosofo e grafologo vissuto negli anni Trenta, Max Pulver).

La scelta dei colori

Naturalmente, non bisogna osservare un singolo disegno, ma in generale la predilezione per una certa gamma di colori. I colori caldi (giallo, rosso, arancione) in genere indicano curiosità, apertura verso il mondo; i colori freddi (blu, verde, viola) una certa predisposizione all’introversione e alla riflessione, mentre il grigio e il nero possono indicare tendenza alla tristezza o, in alcuni casi, paura.

Il tratto

Un tratto regolare e sicuro, in cui prevalgono le linee curve, è indice di socievolezza e di capacità di adattamento, mentre un tratto irregolare e incerto, con tratti spigolosi, potrebbe essere segno di introversioni e di insicurezza.

Gli elementi

In generale, i bambini disegnano ciò che li colpisce nella loro vita quotidiana: la figura umana, la casa, le piante, gli animali… Più che osservare il modo in cui li raffigurano, che dipende dall’età e dall’abilità acquisita, è importante osservare il loro rapporto e la disposizione nel foglio.
Per esempio, gli psicologi suggeriscono di osservare in che modo il bambino raffigura la famiglia. Il personaggio che viene disegnato per primo è quello a cui il bambino dà più valore, mentre la distanza tra i vari membri indica la vicinanza emotiva che percepisce. Un familiare disegnato in disparte, poi, potrebbe indicare una difficoltà a mettersi in relazione con lui.
Anche il modo in cui è raffigurata la casa è molto significativo. La casa infatti rappresenta le emozioni più profonde del bambino, è il luogo in cui vive e potrebbe rivelarci in che modo  “percepisce” il clima familiare. Una casa grande indica una tendenza all’estroversione, all’ospitalità, mentre una casa piccola potrebbe indicare timidezza, riservatezza. Il tetto è legato alla figura materna, che dà sicurezza e protezione, mentre le porte e le finestre rappresentano la comunicazione con il mondo: perciò una casa con porte e finestre aperte indica disposizione al dialogo e curiosità.
La raffigurazione dell’albero è molto studiata dagli psicologi, e non solo per i bambini (rientra anche in diversi test psico-attitudinali per gli adulti). L’albero simboleggia la figura umana, quindi ci identifichiamo con lui. Sono diversi gli elementi da osservare: le radici, che simboleggiano l’affettività e l’attaccamento alla famiglia; il tronco, che indica la percezione di sé; la chioma, che esprime la capacità di socializzare…
Infine (ma potremmo continuare!) c’è il sole, che spesso troviamo nei disegni dei bambini. Gli psicologi dicono che rappresenta il padre: se è grande e luminoso, con i raggi, indica un buon rapporto con il padre; in caso contrario, potrebbe indicare che il bambino lo sente lontano o distratto.

 

Si tratta di indicazioni di massima, speriamo utili per chi voglia cominciare ad avere i primi strumenti per interpretare i disegni dei bambini!

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