Ma Babbo Natale (la Befana, la fatina dei denti)… esiste?

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A che età i bambini smettono di credere a Babbo Natale, alla Befana, alla fatina dei denti (o al topolino dei denti)… e, insomma, a tutti quei personaggi di fantasia che popolano la loro infanzia? Ed è giusto “anticipare” le loro domande, rivelando loro la verità, ai primi dubbi o addirittura quando ancora non ne hanno?

Non “smontare” la magia!

Ebbene… la risposta è che non c’è un’età precisa, non c’è una scadenza a partire dalla quale i bambini smettono di vivere nel loro mondo fatto di fantasia, e soprattutto che non dobbiamo essere noi adulti, nonni o genitori, a “smontare£ la magia del Natale.
I bambini vivono immersi in un mondo magico; anzi, il loro pensiero si nutre di magia, non c’è nessun diaframma tra la fantasia e la realtà. Ed è questa la meraviglia dell’infanzia: quello che gli studiosi chiamano “pensiero magico”, che si sviluppa a partire dai due anni e che rende i bambini capaci di trasformare la realtà, di fare di uno scatolone un’astronave, di una bambola un bambino da imboccare… Non è “fare finta”, ma proprio vedere e vivere la realtà attraverso la fantasia. Ed è il modo in cui rendono comprensibile, a loro misura, il mondo in cui vivono, in cui sono arrivati da così poco tempo e di cui devono ancora scoprire tante cose.
Non bisogna mai cercare di “smontare” questo mondo magico, riconducendolo alla nostra logica; è il mondo dell’infanzia, e un’infanzia serena è fondamentale per la crescita di ogni individuo.

E quando succede?

Naturalmente, per ogni bambino arriva il momento in cui scopre che Babbo Natale (o la Befana, o un altro personaggio magico) non esiste, e spesso succede perché il fratellino/la sorellina maggiore oppure un amichetto un po’ più grande glielo dicono.
In questi casi, è bene osservare le reazioni del bambino, che possono essere diverse a seconda dell’età. Può succedere che non sia ancora pronto ad affrontare questa verità, anche se la rivelazione gli ha insinuato qualche dubbio. Allora… non togliamogli l’illusione. Certe volte, basta dire, per esempio, che Babbo Natale esiste per chi crede in lui (o qualcosa di analogo).
Se è più grande, può addirittura capitare che si senta in qualche modo tradito dagli adulti, che li accusi di avergli raccontato delle bugie. In questi casi, però, possiamo parlargli spiegandogli che Babbo Natale è stato un regalo che gli abbiamo fatto, per fargli vivere una storia magica e bellissima in un mondo meraviglioso popolato di esseri fantastici. E magari noi nonni possiamo raccontagli di com’era stato quando i suoi genitori, da piccoli, hanno scoperto che la favola di Babbo Natale era, appunto, una favola. In questo modo, noi possiamo ancora una volta gettare un ponte tra le generazioni, creando una volta di più quel senso delle radici che aiuta i bambini a crescere.

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