Nonna Annalisa racconta: il primo rimprovero

Mamma mia, com’è difficile, da nonna, rimproverare i nipoti! E dire che quando ero mamma ero considerata rigida e intransigente. Ora appena ci provo… mi sciolgo!
Ecco com’è andato il primo rimprovero alla nipotina.

La piccola E. è sul seggiolone. È il terzo giorno che è dalla nonna, perché i genitori sono via per lavoro e torneranno stasera. E. è (comprensibilmente) un po’ inquieta. Niente di eclatante, ma chiede spesso “papà è via?”, “mamma è via?”… e la nonna, naturalmente, a spiegare che proprio quella sera arriveranno, che ceneremo tutti insieme e poi andrà a casa con loro. Ma è piccola, queste indicazioni di tempo la confondono, sono astratte: quello che sa è che non ci sono e, per quanto voglia bene alla nonna, non è la stessa cosa.

Per farle sentire meno la loro mancanza, i genitori inviano ogni mattina un dolcissimo video di saluto alla loro bimba (meraviglie della tecnologia moderna!) ed E., con l’aiuto della nonna (e in parte anche con la voce della nonna), invia loro un video di risposta.
Tutto tenerissimo, per far sentire alla piccola la presenza dei genitori anche in questi giorni in cui è rimasta lontana da loro. Il problema è però che E. chiede continuamente di rivedere questi video e oggi, che a tavola è svogliata, la nonna per farla mangiare le ha messo il cellulare davanti. Sì, proprio quello che dico sempre di non fare! Perciò dopo un po’, innervosita anche perché nonostante il “cedimento” continua a non mangiare, sbotto: le tolgo il cellulare e, alle sue proteste, la rimprovero dichiarando che il cellulare non si tocca, tantomeno a tavola; poi la tiro giù dal seggiolone e le dico di andare a giocare da sola.

Due minuti e… senso di colpa. Sì, perché dovevo essere io, fin dall’inizio e con fermezza, a impedirle di vedere il cellulare, e non darglielo per poi arrabbiarmi e toglierglielo. Se ci sono delle regole, vanno rispettate: non basta che E. sia svogliata a tavola perché la nonna le conceda qualsiasi cosa. E poi, dico sempre (quando va tutto bene) che è una bimba che non dà problemi con il cibo e che se anche una volta salta un pasto o mangia un po’ meno non cade il mondo… per poi preoccuparmi in questo modo alla prima occasione in cui davvero non mangia (tra l’altro, poi avrei scoperto che aveva un po’ di acetone… quindi senso di colpa doppio!).

Naturalmente cinque minuti dopo il rimprovero ero anch’io seduta sul tappeto, a coccolarla e a giocare con lei. E quando l’ho messa a nanna non mi sono alzata dalla sedia finché non l’ho vista addormentata, continuando ad accarezzarla (quindi dopo il rimprovero… doppi vizi: ah, nonna nonna, hai fatto proprio tutto quello che non si dovrebbe: non diciamolo ai genitori!).

Morale: da ora in avanti… che a rimproverare ci pensino mamma e papà! (Sì, lo so che non è corretto, ma temo che sarà quello che succederà).

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