Cosa si può fare per ridurre la perdita del pelo dei gatti?
Avete dubbi o quesiti sui vostri pet? Potete sottoporli alla dottoressa Arianna Del Treste: basterà scrivere a [email protected]. Vi risponderà su questo sito!
DOMANDA
Ho due gatti, e un po’ tutto l’anno, ma in particolare in questa stagione, ho il problema della perdita dei peli. Sono gatti “normali”, di razza europea, quindi non con pelo lungo. C’è qualcosa che posso fare per attenuare questo problema?
Paola
RISPONDE LA DOTTORESSA ARIANNA DEL TRESTE
Sicuramente la prima regola aurea è… spazzolare, spazzolare, spazzolare! Qualora l’impiego di una vera e propria spazzola risultasse sgradito al gatto, consiglio di provare con gli appositi guanti, in cui le setole sono sostituite da morbidi gommini attira-peli: in questo modo sarà possibile spazzolare il gatto mentre lo si accarezza, senza che si accorga che… lo stiamo spazzolando.
Inoltre, è bene applicare regolarmente un antiparassitario, mediamente una volta al mese, poiché a volte anche la presenza di pulci e pidocchi può incrementare la perdita di pelo. Nel caso di una perdita di pelo mportante, meglio parlarne con il proprio veterinario, che certamente potrà escludere eventuali patologie e consigliare, in base al caso, un’alimentazione specifica (anche con l’ausilio di integratori) per il benessere di mantello e cute.
Infine, non posso fare a meno di ricordare che il gatto, tolettandosi, ingerisce dei veri e propri “boli”, palline di pelo (tricobezoari) in grande quantità, data la particolare conformazione “a spazzola” della sua lingua. È importante, quindi, aiutare il gatto ad eliminare questi boli, che se non venissero espulsi regolarmente potrebbero determinare delle alterazioni gastro-enteriche (con manifestazioni sintomatologiche varie, dalla tosse secca alla stipsi…).
Per prevenire eventuali problematiche da accumulo di tricobezoari esistono in commercio delle apposite paste , da somministrare, come prevenzione e /o mantenimento del benessere intestinale, mediamente una-due volte alla settimana.
