S.O.S. incidenti domestici

bambini e incidenti domestici

Secondo dati ISTAT, in Italia ogni anno gli incidenti domestici sono oltre 3 milioni. In particolare, si calcola che più dell’11% dei bambini sotto i 4 anni siano vittima di infortuni più o meno gravi, ma comunque degni di attenzione, tra le pareti di casa. Fondamentale, in questi casi, saper reagire con rapidità e con competenza, mantenendo sempre il sangue freddo e valutando con tempestività se è bene richiedere l’intervento di un medico.

In ogni caso, fate in modo di non spaventare ulteriormente il bambino (che probabilmente è già spaventato da solo), ma sforzatevi di conservare sempre un atteggiamento sereno. Intervenite subito nel modo più opportuno (leggete i consigli qui sotto), ma cercando per quanto possibile di minimizzare. Poi per rassicurarlo, in attesa che il dolore si attenui, può essere utile anche spiegargli con dolcezza che cosa gli è successo attraverso il gioco: per esempio, mostrandogli sul suo giocattolo preferito – una bambola o un peluche – dove si è fatto male e in che modo gli adulti (nonni, genitori, medici…) sono intervenuti per farlo guarire.

Ecco un piccolo decalogo delle cose da fare e da non fare se un vostro nipotino si fa male in casa.

Cadute e traumi

In caso di colpi che provocano contusioni, è bene applicare subito del ghiaccio (mai però a diretto contatto con la pelle: può provocare ustioni) per 20/30 minuti e poi eventualmente una pomata o un gel antinfiammatorio, che allevia il dolore e limita la formazione dell’ematoma.
Se il trauma riguarda un arto, ricordate che tenendolo sollevato si allevia il dolore. Eventualmente,  potete anche dare al bambino una pastiglia di paracetamolo, se si lamenta molto del dolore.
Tenete il bambino sotto osservazione nelle ore successive alla caduta (24-48 ore)  e, se notata che ha sonnolenza, nausea, vomito o disturbi alla vista (o, peggio, perdite di conoscenza), non esitate a portarlo al più vicino Pronto Soccorso.
Se sospettate che possa essersi verificata una frattura, in attesa di portare il bambino in ospedale per i necessari accertamenti e le cure più appropriate, immobilizzate la parte colpita dal trauma. Ecco alcuni consigli:

  • se il trauma riguarda la spalla oppure un braccio, prendete un foulard e piegatelo a triangolo, giratelo due volte intorno all’avambraccio, fate passare le punte del triangolo una dietro e una davanti al torace del bambino e legatele sulla spalla sana in modo che l’avambraccio sia immobilizzato;
  • se riguarda una gamba, mettete un asciugamano tra le gambe del bambino e legate insieme entrambe le gambe con due foulard (o un altro pezzo di stoffa);
  • se invece riguarda il collo, è assolutamente necessario che il bambino non lo fletta né lo giri.  Bisognerebbe avere a disposizione un collare rigido, ma in ogni caso è necessario evitare in tutti i modi di muovere il bambino: meglio spettare il medico o l’ambulanza.

Ustioni

Anche se spesso ci si preoccupa meno delle ustioni (quando non solo estese) che delle normali ferite con fuoriuscita di sangue, è meglio non sottovalutarle: guariscono infatti più lentamente e sono soggette a infezioni, soprattutto se si rompe la “bolla” di siero che si forma in un primo momento.
Oltre alle ustioni da caldo (in genere, in casa, provocate da forni e fornelli o da pentole bollenti), ci sono anche quelle da freddo (causate da recipienti appena tolti dal freezer). Particolarmente pericolose poi quelle provocate da sostanze corrosive, come la soda caustica  alcuni prodotti usati per la pulizia (ricordate che dovete sempre tassativamente tenerli fuori dalla portata dei bambini!).
In ogni caso, la prima cosa da fare, dopo aver allontanato il bambino dalla fonte dell’ustione, è raffreddare la parte con acqua corrente fredda (non con il ghiaccio) per 5-6 minuti (se dovesse mancare l’acqua, potete usare anche il latte o la birra). Poi, coprite la parte bruciata con garze sterili (non usate cerotti!) facendo una fasciatura non troppo stretta, perché è importante che la parte ustionata respiri.
Chiamate il medico (o andate al Pronto Soccorso) se l’ustione è estesa, con più bolle o con bolle larghe più di 3 centimetri, e se interessa viso, collo, genitali, mani e piedi.

Ingestione di sostanze tossiche

In questi casi, meglio evitare ogni “fai da te” e cercare di mantenere il sangue freddo per chiamare il medico o l’ospedale e descrivere la sostanza ingerita (colla, inchiostro, detersivo…) con la maggiore precisione possibile, seguendo le indicazioni che vengono fornite per intervenire prima dell’arrivo del personale medico. Meglio tenere a portata di mano una confezione del prodotto ingerito, da mostrare ai medici per permettere loro di intervenire con maggiore efficacia.

Soffocamento

E se qualcosa, nel mangiare o nel bere, ha preso la strada sbagliata? L’intervento più efficace è quello di appoggiare il bambino a faccia in giù sulle nostre gambe dandogli colpi decisi tra le scapole, in modo da favorire la fuoriuscita del  cibo che è andato “di traverso”. Se la situazione non si risolve, in attesa dell’arrivo di soccorsi possiamo alternare ai colpi tra le scapole delle compressioni sull’addome, subito sotto lo sterno, da fare con il pugno mettendoci in ginocchio alle spalle del bambino in piedi. È la cosiddetta “manovra di disotruzione” che oggi viene insegnata in molti corsi, e che può rivelarsi utilissima.

Corpi estranei negli occhi, nelle orecchie o nel naso

Se nell’orecchio del bambino è entrato un insetto, portatelo in una stanza buia ed accendete una lampadina vicino all’orecchio: l’insetto, attirato dalla luce, cercherà di uscire da solo. Se questo sistema non funziona, versate nell’orecchio un po’ di alcol: così l’insetto dovrebbe morire, e voi potrete rimuoverlo  con un po’ di acqua tiepida versata nell’orecchio con la doccia o con un contagocce a pompetta.
Se invece il corpo estraneo è un oggetto, appoggiare il bambino sulle vostre ginocchia facendo in modo che l’orecchio in cui è entrato l’oggetto sia rivolto verso il basso, e scuotetegli delicatamente la testa sperando che l’oggetto cada. Se questo sistema non funziona, non cercate di afferrarlo con le dita né con una pinzetta: rischiate solo di introdurlo più in fondo. Meglio ricorrere al medico o al Pronto Soccorso.

Se il corpo estraneo è nel naso, soffiate il naso al bambino più volte e abbastanza forte, tappandogli la narice libera. Anche in questo caso, se questo sistema non funziona, meglio chiamare il medico piuttosto che cercare di estrarre il corpo estraneo: si rischia solo di spingerlo più in profondità.

Se invece il corpo estraneo è nell’occhio, evitate assolutamente di strofinare; fate tenere al bambino gli occhi chiusi per qualche minuto, per permettere alle lacrime di agire. Dopo, lavate l’occhio con acqua o una soluzione neutra, aiutandovi con un contagocce a pompetta.
Se però il corpo estraneo entrato nell’occhio è una scheggia o un oggetto appuntito, o quando il bulbo oculare sanguina, non esitate a portare il bambino al Pronto Soccorso.

Il kit di primo soccorso

Tenete sempre a portata di mano un piccolo kit di primo soccorso, controllando regolarmente le date di scadenza dei diversi prodotti e ripristinandoli via via che li usate.
Ricordatevi di eliminare sempre gli avanzi delle terapie che richiedono prescrizione medica, in particolare gli sciroppi e i colliri che, una volta aperti, si deteriorano rapidamente.
Ecco che cosa non deve mai mancare:

  • cerotti di varie misure;
  • garze sterili e bende per fasciature
  • disinfettante (acqua ossigenata o altro disinfettante indolore)
  • un paio di forbicine
  • una pinzetta
  • una borsa per il ghiaccio
  • una crema (o gel, o pomata) antinfiammatoria
  • un termometro
  • un collirio
  • un farmaco a base di paracetamolo
  • qualche siringa sterile monouso

 

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

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