Vitamina D: non solo osteoporosi

Per tutte le donne (e anche per molti uomini) arriva il momento in cui scatta l’”ora X”: quella in cui, intorno alla menopausa, si vedono prescrivere, o almeno consigliare, la vitamina D. Come mai? Certo, si tratta di una misura che ci aiuta a prevenire e combattere l’osteoporosi, la perdita di densità delle ossa che, per quanto graduale, è inevitabile dopo una certa età.
La vitamina D infatti è fondamentale per assorbire il calcio al livello intestinale e renale: senza di lei, per quanto calcio assumiamo, rischiamo che le nostre ossa (e anche i nostri denti, che diventano più soggetti allecarie) non riescano a fissarne abbastanza e si indeboliscano. Ma ha anche altre importanti funzioni.

Si tratta di una vitamina che si accumula nel fegato: per questo non dobbiamo assumerla tutti i giorni. Tipicamente, le prescrizioni mediche indicano di assumerla ogni settimana o ogni 15 giorni, in dosi diverse. In generale, noi la sintetizziamo assorbendola dai raggi solari attraverso la pelle. Ma in alcune situazioni, in genere dopo una certa età oppure nel corso della gravidanza e dell’allattamento, questo non basta più.
Oltre che sull’assorbimento del calcio, pare che la vitamina D ci aiuti anche a combattere le infezioni e la febbre e che abbia un effetto benefico sulla perdita dei capelli e i dolori neuro-muscolari.

Qual è il nostro fabbisogno giornaliero di questa vitamina? Varia a seconda dell’età, ma in linea di massima possiamo dire che per gli adulti si aggira intorno ai 5000 Ui (Unità internazionali; 1 Ui è pari a 0,025 mcg). In presenza di fattori di rischio o se le analisi del sangue rilevano una carenza, la dose può anche essere sensibilmente più alta, ima solo a patto di seguire con attenzione le indicazioni del medico, perché anche un suo eccesso può essere dannoso e provocare una calcificazione eccessiva e disturbi come vomito e diarrea. Quindi, vietato fare di testa propria!

Come fare a fare scorta di questa vitamina, oltre che assumendola attraverso i farmaci? Prima regola: ricordiamoci che la sintetizziamo attraverso la pelle, grazie all’esposizione ai raggi solari, quindi facciamolo, pur prendendo tutte le precauzioni per evitare scottature e gli altri danni connessi al sole senza protezione.

Poi, cerchiamo di mantenere il nostro peso-forma, evitiamo di fumare e anche di bere alcolici. E facciamo una regolare attività fisica, che aiuta anche a ridensificare le ossa. E se riusciamo a farla all’aria aperta, tanto di guadagnato!

Per quanto0 riguarda l’alimentazione, la vitamina D invece non è molto presente negli alimenti, tranne che nel famoso olio di fegato di merluzzo, che molti di noi nonni ricordano bene (e con un certo disgusto) dalla loro infanzia. Però in quantità modeste è contenuta anche in alcuni pesci grassi (tonno, salmone, pesce spada…), nelle uova, nel latte e nei latticini, nel fegato e in alcune verdure a foglia verde (cicoria, spinaci, broccoli, lattuga).

 

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

 

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