Occhio agli… occhi!

Bambini e salute degli occhi

Spesso è quando i bambini cominciano ad andare a scuola che si evidenziano dei problemi della vista. Ma non è detto che non fossero già presenti prima. Per questo è importante fare dei controlli fin dai primi mesi: la vista è un bene prezioso e  va sempre controllata per verificare che non ci siano problemi di cui non ci siamo accorti o che abbiamo sottovalutato, ma che vanno affrontati per evitare disturbi maggiori in seguito.

I controlli della vista nei bambini in età prescolare non sono molto diffusi: infatti, mentre li portiamo costantemente dal pediatra, spesso “dimentichiamo” la vista dei nostri piccini, dando quasi per scontato che tutto vada bene, finché non scattano i campanelli d’allarme (occhi rossi, mal di testa dopo aver visto la TV, stanchezza quando il bambino legge o scrive… ) che ci fanno correre dall’oculista. E invece, è bene che i controlli della vista siano programmati a intervalli regolari fin dai primi anni di vita e anche in assenza di disturbi, perché tra l’altro una diagnosi precoce di eventuali problemi rende più efficaci le cure, soprattutto durante l’infanzia.

Controlli costanti

Il primo controllo della vista deve essere fatto dal neonatologo nei primi giorni di vita del bambino, per evidenziare eventuali problemi come lo strabismo e la cataratta, cioè un’opacità parziale della cornea (il tessuto trasparente che ricopre esternamente l’occhio) che nei neonati non sempre è evidente.
Nei mesi successivo, saranno i genitori (e i nonni, o comunque chi si occupa del bambino) a tenere sotto controllo la vista del piccoli, verificando per esempio che segua bene con lo sguardo gli oggetti che si spostano nel suo campo visivo o che non preseti lacrimazione.

A un anno di età è bene invece programmare la prima visita oculistica vera e propria, anche in assenza di problemi evidenti. A quest’età infatti che i bambini hanno sviluppato la capacità di vedere con entrambi gli occhi e di mettere a fuoco bene gli oggetti a qualsiasi distanza. L’oculista nel corso della visita può quindi verificare la coordinazione visiva e controllare l’occhio con l’oftalmoscopio, uno strumento che permette di verificare la retina, il nervo ottico, la cornea e i muscoli oculari.

A tre anni si dovrebbe effettuare un ulteriore controllo oculistico perché a quest’età il bambino, anche se non sa ancora leggere e scrivere, può davvero collaborare e quindi è possibile stabilire se ha un difetto visivo. Nella visita, oltre all’oftalmoscopio, l’oculista utilizzerà, al posto della lavagna luminosa con le lettere a cui siamo abituati, dei riquadri con disegni (fiori, animali, case…) per valutare l’eventuale presenza di difetti come la miopia, l’ipermetropia, lo strabismo e l’ambliopia (il cosiddetto “occhio pigro”, dovuto a un difetto nel collegamento nervoso tra la retina e il cervello, che fa sì che il bambino pian piano usi sempre meno l’occhio che gli dà dei problemi).
In questo modo, identificando il disturbo già a quest’età, è possibile intervenire evitando che si aggravi.

A sei anni, prima dell’inizio della scuola, è bene ripetere una visita di controllo, che poi andrà effettuata ogni due o tre anni, a meno che lo specialista non rilevi problemi che richiedono controlli più ravvicinati.

 

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