Nonni e nipoti: ricordi e dubbi

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Ecco, l’ha detto. “Ma questi bambini sono molto più buoni delle nostre quando erano piccole!” E per quanto ami con tutto il cuore i nipotini, questa frase di mio marito mi ha colpito come una stilettata.
Certo, lui poi ha spiegato il suo pensiero, dicendo che quando abbiamo avuto le bambine eravamo giovani, che avevamo riversato su di loro, e soprattutto sulla primogenita, ansie, preoccupazioni, paure, aspettative… E poi, una cosa è vedere due bimbi vivaci per due ore al giorno, in piena tranquillità e quando ci si è ritagliati il tempo per dedicarsi solo a loro, un’altra è gestirli tutto il giorno, cercando di sbrigare anche le altre mille faccende quotidiane che la vita ci impone. Però l’ha detto.

Sono d’accordo, i nipotini sono buonissimi. Ma a me questa frase è suonata come un modo per disconoscere, o almeno sminuire, i tanti dolcissimi ricordi che conservo dell’infanzia delle nostre figlie; peggio, mi è sembrato un modo per dire che in realtà siamo stati dei cattivi genitori. E in questo modo sono risalite a galla tutte le angosce di un tempo.
Perché sì, è vero che la sera, quando tornavamo a casa stanchi dal lavoro, ci mettevamo a giocare con le bambine, ma capitava che fossimo pronti a perdere la pazienza al primo contrattempo. E sì, certo, ci proponevamo di essere dolci e pazienti, ma non sempre lo eravamo. E non sempre una domenica al parco giochi ci sembrava il modo migliore di trascorrere la giornata festiva. E spesso avevamo voglia di partire per un weekend da soli, e non eravamo contenti di non poterlo fare. E succedeva anche che avessimo finalmente programmato qualche giorno di vacanza tutti insieme, per scoprire che una delle due aveva preso la varicella, o gli orecchioni, o l’influenza, e che insomma non si poteva partire…
Ma siamo stati davvero genitori così cattivi da trasmettere nervosismo alle bambine? Abbiamo sbagliato davvero tanto? E possibile che oggi siano questi i ricordi più vivi che conserva di quel periodo della nostra vita?

Probabilmente è vero che la sensibilità di uomini e donne è diversa. A me, nel ripensare all’infanzia delle nostre bambine, sono altri i ricordi che affiorano. E sono ricordi venati di nostalgia: la dolcezza di quel momento così intimo e intenso che è l’allattamento, le corse con cui ci venivano incontro quando tornavamo a casa, le braccine strette intorno al collo, le parole buffe, i momenti passati accoccolati sul divano a leggere una fiaba o seduti sul tappeto a giocare con le costruzioni o con le bambole, la preparazione dei biscotti in cucina…
Non che abbia dimenticato il resto, ma è passato in secondo piano e riaffiora solo ogni tanto, con una bella dose di malinconia, quando mi chiedo se non avrei potuto godermi di più l’infanzia delle bambine e vivere con meno ansia quegli anni in cui mi sembrava di volere tutto contemporaneamente.

Eppure mio marito è stato un ottimo padre, presente, pronto a prendere posizione con equilibrio (spesso più equilibrio di me) nei momenti di crisi adolescenziale, pronto a sostenere le figlie nel bisogno, a incoraggiarle nelle difficoltà, a intervenire e a calmare la mamma troppo apprensiva.
Insomma, alla fine fine abbiamo fatto un buon lavoro di squadra, e il risultato non è stato troppo male, anche se come tutti i genitori ci chiediamo se avremmo potuto fare di più, o fare meglio, e se non abbiamo fatto danni con certe impazienze, con certe sgridate eccessive, con la nostra intransigenza, con certe prese di posizione rigide e dettate dalla stanchezza e dal nervosismo.
Domande che basta un nulla a far riaffiorare, ancora oggi, e a dispetto del fatto che le nostre figlie siano ormai adulte e avviate per la loro strada.

Ora però, bando alle malinconie: godiamoci questi nuovi cucciolotti che si affacciano alla vita!

2 commenti su “Nonni e nipoti: ricordi e dubbi

  1. Cari colleghi Nonni, giusissime le riflessioni di entrambi ma è opportuno sapere che è necessario vivere in pace con se stessi senza farsi venire angosce, rimorsi o quant’altro. Vale per voi, per noi, per tutti. Ciò che è stato fatto, nel bene e nel male, non ha la connotazione del dolo o della colpa grave per cui sentiamoci assolti., come farebbe un qualsiasi magistrato che ci dovesse giudicare eper danni all’erario. Auguri 🙂
    PS Le cose che ho scritto valgono principalmente per me! ciao ciao

    1. Caro Francesco,
      grazie mille per le tue parole e il tuo “incoraggiamento”. Sei molto saggio, e dici cose vere. Ognuno di noi ha fatto il meglio che ha potuto, e pazienza se abbiamo commesso qualche errore: fa parte del destino umano!
      Un carissimo saluto anche alla tua famiglia
      Annalisa

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