L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva

Quarto capitolo della serie iniziata nel 2002,  L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva arriva al cinema il 28 settembre, attesissimo dai bambini (e quindi, come possiamo noi nonni esimerci dall’accompagnarli al cinema? Però in fondo ci divertiamo anche noi…).
Il film inizia con la forsennata caccia all’inafferrabile ghianda da parte di Scrat, che è il leit-motive di tutti i film e che ha fatto la fortuna di questo scoiattolo preistorico amatissimo da tutti i bambini (e irresistibile anche per noi grandi).
Questa volta però l’inseguimento ha conseguenze catastrofiche per il mondo intero, perché scatena un cataclisma di dimensioni mondiali che che separa Manny, Sid e Diego dal loro branco. (Piccolo ripasso per noi nonni un po’ distratti: Manny è il mammut, Sid il bradipo e Diego la tigre. Tanto per non dover andare a chiederlo ai nipotini…)
Manny, Sid e Diego, dicevamo, utilizzeranno un iceberg come nave per cercare di raggiungere i loro amici, ma verranno ostacolati da una banda di pericolosi pirati (i cattivi ci vogliono sempre, no?) comandati da Capitan Sbudella e ostinati a non farli tornare a casa.
Non tutti i pirati sono cattivi però: tra i membri della ciurma dei pirati infatti c’è Shira, una tigre dai denti a sciabola, che farà sciogliere il cuore a Diego. E anche gli altri personaggi comparsi nei film precedenti sono cresciuti, vivono le prime cotte e trovano nuovi amici…

Un film di sicuro successo, capace, come gli altri della serie, di coniugare l’impatto emotivo dato dalla centralità della famiglia e dei legami di amicizia che si intrecciano tra i personaggi, con l’umorismo e con la capacità di avvincere con una storia avventurosa.
L’era glaciale è sempre stato incentrato sulla famiglia”, dichiara Lori Forte, che ha prodotto tutta la serie e ha contribuito al soggetto de L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva. Qualunque sia la trama dei film, la storia si focalizza sulla famiglia e sul modo in cui Manny, Diego, Sid e il clan allargato si prendono cura gli uni degli altri. Questo tipo di narrazione e di umorismo piace a tutti, ovunque”.
“Fin dall’inizio la serie è stata caratterizzata dai suoi eroi, tre animali appartenenti a specie diverse e con esperienze differenti. Quando si conoscono sono tre stranieri e quando li lasciamo sono una famiglia”, aggiunge il co-sceneggiatore Jason Fuchs. “Ogni film esplora il reale significato dell’essere una famiglia. È solo una questione di nascita? Penso che tutti i nostri personaggi si facciano questa domanda. E credo sia Diego a pronunciare una battuta essenziale del film: quando gli chiedono qual è la differenza tra un branco e una famiglia, Diego risponde: ‘Ci sorvegliamo a vicenda’. Questo significa essere una famiglia e questo è il cuore del film e della serie”.

M.S.

 

 

 

 

 

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