Risponde lo psicologo – Le piccole fobie
Ecco un nuovo intervento della dottoressa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza.
Oggi risponde al quesito di una mamma preoccupata per l’improvvisa paura dei cani manifestata dal suo bimbo di 4 anni: una piccola fobia che però non è legata a nessun episodio concreto.
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DOMANDA
Mio figlio di 4 anni da un po’ di tempo ha paura dei cani (noi non abbiamo un cane). Se un animale, anche se piccolo, si avvicina a lui, ha come uno “shock”, cambia comportamento, comincia a urlare, corre via (e questa è la cosa peggiore perché il cane lo rincorre, pensando che voglia giocare con lui). Devo dire che non è successo niente che spieghi questo suo atteggiamento, nessun cane gli ha mai fatto del male e noi genitori non abbiamo paura dei cani. Secondo lei è “normale” questa paura, non è che poi avrà paura anche degli altri animali, oppure che continuerà ad averla anche quando sarà più grande?
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
La prima cosa che mi verrebbe da chiedere è da quanto tempo è emersa questa paura e se il periodo in cui è emersa si può ricollegare a qualche avvenimento particolare, tipo inserimento alla scuola materna, oppure un nuova acquisizione rispetto all’autonomia (per esempio, vestirsi da solo…), o altro. Questo perché di solito le paure si sviluppano nei momenti di crescita, di passaggio. I cambiamenti, le nuove esperienze, suscitano sempre timore, perché sono esperienze imprevedibili, che sfuggono al nostro controllo.
Inoltre è importante sapere che ognuno di noi, anche da adulto, ha motivi di timore e di inquietudine di cui spesso è inconsapevole, e questa inquietudine spesso si manifesta come paura di qualcosa di concreto e quindi controllabile; nella fascia d’età 3-6 anni, per esempio, è molto frequente che l’oggetto della paura sia il lupo o un altro animale.
Questo è il meccanismo delle fobie: il senso di angoscia, di inquietudine indecifrabile viene “spostato” su un oggetto, un animale, un luogo o una situazione, insomma su qualcosa di concreto, in modo da poterla controllare evitando appunto quell’oggetto, animale, luogo o situazione.
Non sempre l’oggetto fobico ha a che fare con l’angoscia che lo provoca, per questo è spesso inutile trovare una spiegazione razionale alle paure. È importante però sapere che tutte le paure, anche le più irrazionali, hanno un loro motivo e svolgono una funzione di difesa dalle angosce. È importante, perciò, evitare di banalizzare o deridere il bambino che ha paura, ma anche stare attenti a non dare troppo peso a tali paure per non ingigantirle. Voglio dire che spesso le paure dei bambini risvegliano antiche angosce degli adulti, che quindi danno loro una risonanza eccessiva, preoccupandosi troppo.
Volendo sintetizzare, potremmo dare questi consigli:
Da evitare
- forzare il bambino ad affrontare ciò che lo spaventa (bisogna rispettare i suoi tempi);
- lasciarsi contagiare dall’ansia (è importante un clima fermo e rassicurante) ;
- ignorare le paure sperando che passino;
- essere iperprotettivi (il messaggio che passa al bambino è che lui è debole e da solo non ce la fa a superarle);
- respingerlo quando chiede aiuto (“ormai sei grande!”) ;
- prenderlo in giro e definirlo pauroso (il rischio è che finisca con l’aver paura di aver paura).
Da fare
- ascoltare il bambino e parlare delle sue paure (la condivisione le rende meno temibili);
- dimostrare al bambino che sapete gestire la paura;
- dargli il tempo di superarla pian piano, col vostro sostegno;
- incoraggiarlo ad esprimere le sue paure anche con il disegno, il gioco, eccetera;
- stimolare la fiducia in sé e celebrare le piccole vittorie.
Tornando alla domanda, suggerirei di mettere in atto questi piccoli accorgimenti e darvi un tempo per osservare che cosa succede. Di norma la paura dovrebbe lentamente scemare, quindi non è il caso di preoccuparsi di cosa succederà in futuro. Calma… e buon lavoro!
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.