Risponde lo psicologo – Come insegnare il valore dei soldi
Ancora un prezioso contributo su un tema di psicologia a misura di bambino a cura della dottoressa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza.
Oggi risponde a un quesito molto sentito da chi si occupa di bambini: è bene mettere a disposizione dei bambini dei soldi per le loro piccole spese? E da quale età? E quali somme? Un tema che riguarda anche noi nonni, che spesso, soprattutto dai bambini più grandicelli, ci sentiamo rivolgere la richiesta di regalare loro dei soldi.
DOMANDA
Il mio problema riguarda i soldi, ovvero: quanto si può dare a una bambina di 8 anni? A dire la verità non mi piace assolutamente metterle in tasca dei soldi, non solo perché noi non abbiamo tanta disponibilità, ma anche perché lei da sola non compra nulla, visto che non va nei negozi se non accompagnata da noi. Quindi perché dovrebbe avere dei soldi? A lei però piacerebbe averli, perché vede che a scuola altri suoi compagni li hanno. Come si può farle capire il valore dei soldi? E davvero è una buona idea darle soldi come premio?
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
La questione è di grande attualità, poiché oggi è sempre più urgente trasmettere ai bambini il valore dei soldi, mentre le loro richieste diventano sempre più precoci.
A partire dagli 8 o 9 anni, in genere il bambino comincia ad avvertire l’esigenza di una piccola paghetta. È vero che a quell’età i bambini sono sempre seguiti da un adulto, ma la loro richiesta ha più a che fare con un’esigenza psicologica che non pratica. Il desiderio della paghetta ha infatti a che fare con un desiderio di autonomia, che si concretizza nella possibilità di disporre di soldini propri da spendere come si desidera, al di là del “permesso” del genitore. Bastano due-tre euro alla settimana a trasmettere al bambino la sensazione che non deve dipendere dal genitore per comprare la bustina di figurine o gli adesivi tanto desiderati. In più, se il bambino vuole arrivare ad acquistare qualcosa di più costoso, la necessità di adattarsi all’attesa per racimolare la somma necessaria e di stare attento a non spendere la paghetta per altro, è un allenamento emotivo importante.
Il valore dei soldi si impara così, sapendo che si ha un certo budget e che questo comporta la necessità di fare delle scelte o di tollerare delle attese per ottenere quello che desideriamo.
Inoltre è importante stabilire che per avere la paghetta bisogna contribuire alla vita familiare portando a termine dei piccoli lavoretti, per rinforzare sia il senso di responsabilità, sia l’idea di unità familiare, per cui ognuno si impegna per il bene di tutti.
Ogni genitore ha diritto di scegliere a che età cominciare a dare la paghetta (di solito intorno ai 9 o 10 anni) e il suo importo (sarebbe importante non arrivare a cifre troppo alte, ma mantenersi tra i 2/3 e i 5/6 euro, per arrivare a 10/12 verso l’adolescenza), ma è importante dare al proprio figlio questo tipo di autonomia, sapendo che la gestione dei soldi, e l’autonomia in generale, si impara sbagliando. Non stupitevi, perciò, se le prime paghette verranno spese nell’arco di poche ore.
L’importante è che non diate altri soldi e permettiate al bambino di fare esperienza anche della rinuncia, facendogli aspettare una settimana per ottenere la paghetta successiva. Solo così, col tempo, imparerà a gestire e amministrare le sue risorse.
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.
Mi ha fatto piacere sapere che c’è questo tipo di iniziativa alla quale poter ricorrere nei momenti o situazioni di dubbio o incertezza per potersi rassicurare e affidare ad esperti preparati e disponibili, grazie