Risponde lo psicologo – A ognuno il suo tempo
Quando è ora di togliere il biberon a un bambino? ma soprattutto, c’è “un’ora” uguale per tutti? Il parere della psicologa Manuela Arenella, consulente anche del sito www.bimbiarimini.it
DOMANDA
Mario ha da poco compiuto i due anni ed è sempre stato un bambino tranquillo e anche piuttosto precoce. Ha abbandonato il ciuccio in un giorno, si addormenta da solo, mangia da solo ed è autonomo in molte attività. Tra l’altro da un mese ha tolto anche il pannolino. Però non vuole abbandonare il biberon, che usa per bere il latte a colazione e la sera, prima della nanna. La mamma vorrebbe sostituire il biberon con la tazza; anzi ci sta provando, ma il bambino ha fatto molti capricci e beve meno latte, soprattutto a colazione.
Mia figlia pensa che togliere il biberon sia necessario per la salute, ha paura che il palato si deformi, ma io non so se sia effettivamente pronto (o comunque se ci sia un momento giusto). Che cosa ci consiglia?
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, leggendo la sua lettera ho avuto la sensazione di una grande fretta. Come mai? Da quello che scrive il bambino è molto autonomo e, per la sua età, ha già fatto diversi passi importanti rispetto alla crescita, quindi, perché non dargli il tempo di “digerire” psicologicamente i diversi passaggi?
Il problema, a mio avviso, non sono né i denti (il palato resta molle fino ai 6 anni, quindi ciucci o biberon non fanno danni), né la quantità di latte (è un alimento fondamentale per il primo anno-anno e mezzo), bensì il tempo necessario ad affrontare un passaggio prima di intraprenderne un altro.
Di solito quando si compie un passaggio si suggerisce di non tornare indietro, poiché questo trasmetterebbe al bambino un messaggio di svalutazione, un “non sei stato capace di superare questo ostacolo”.
Per questo è importante riflettere bene PRIMA di proporre al bambino un passaggio importante (che sia il biberon, il pannolino, il dormire solo, ecc…) e soprattutto osservare il bambino e i suoi atteggiamenti, che spesso ci indicano se è il momento giusto oppure no, se è pronto o ha bisogno di un altro po’ di tempo.
In questo caso, però, vista la rapidità con cui il bimbo ha rinunciato al ciuccio e la vicinanza con il passaggio del pannolino, il mio suggerimento è quello di prestare attenzione a eventuali manifestazioni di fatica eccessiva (difficoltà a dormire; manifestazioni somatiche come mal di pancia, testa, ecc…; atteggiamenti di maggiore opposizione, ecc….).
Qualora vi rendeste conto che il bimbo è sottoposto a richieste troppo pressanti, e se continua a richiedere a gran voce il suo biberon, potreste empatizzare con lui, verbalizzando che ha fatto tanti passi importanti, che ha ragione ad essere arrabbiato, e provare a stabilire con lui una sorta di “compromesso”, rispetto ai tempi del passaggio alla tazza.
Se il passaggio è già stato fatto in modo deciso, potreste chiedere al bimbo se c’è qualcos’altro che vorrebbe bere per colazione; togliendo tensione e preoccupazione all’elemento latte, anche il bimbo non lo userà come strumento per manifestare la sua rabbia, rifiutandolo.
È sicuramente importante che voi per primi si siate resi conto della mole di “richieste” fatte al bambino; continuate a osservarlo, ascoltate i suoi bisogni e tempi, cercate di comprendere le sue fatiche. E se talvolta non sapete come fare, provate a mettervi nei panni dei bambini: è l’allenamento migliore per coltivare un atteggiamento di profondo rispetto.
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole, e collabora, oltre che con www.noinonni.it, anche con il sito www.bimbiarimini.it.