Come aiutare i nipoti con i compiti?
Ce lo chiede una nonna che si occupa costantemente il nipotino. La sua sensazione è che ora, con il passaggio di scuola (ha iniziato le scuole medie) e dopo il lockdown e la didattica a distanza, sia più insicuro e chieda di più l’auto degli adulti. Che cosa fare? La risposta della psicologa Cristina Fumi (Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la famiglia – Università Cattolica del Sacro Cuore UCSC).
DOMANDA
Sono la nonna di un bambino di 11 anni che seguo tutti i giorni: finita la scuola, Marco resta da noi finché la mamma non passa a prenderlo dopo il lavoro.
Le scrivo per un consiglio. Premetto che non ho mai aiutato i miei figli a fare i compiti, se non sporadicamente, perché magari non capivano qualcosa o per aiutarli a ripassare prima di un’interrogazione. Con Marco ora è tutto diverso. È vero che a causa del Covid nel 2020 è rimasto a casa per un lungo periodo, seguito in qualche modo da mio figlio e da mia nuora. Ma ora mi sembra del tutto adagiato in questa situazione: difficile che prenda in mano un libro se non gli stiamo vicini, chiede di essere aiutato a studiare e a fare i compiti e la sensazione è che quasi non si sforzi più.
È un bambino intelligente e sveglio, ma è come se la non-scuola del 2020 (le lezioni a distanza, i compiti fatti con i genitori vicino…) da un lato lo avesse abituato a pensare che funziona così, dall’altro lo avesse lasciato più insicuro di sé e delle sue capacità. Inoltre quest’anno ha avuto anche il salto dalla primaria alle medie, che gli ha creato qualche insicurezza. Come possiamo fargli capire che deve cavarsela da solo, anche a costo di sbagliare?
RISPONDE LA PSICOLOGA CRISTINA FUMI
Cara Signora,
i ragazzi si sono trovati all’inizio dell’anno scolastico a settembre a far fronte a una situazione scolastica incerta e insicura dopo un periodo molto complesso in cui hanno sperimentato nuovi modi di studiare e di interfacciarsi con la scuola. Inoltre Suo nipote sta anche vivendo un momento di crescita importante rappresentato dal passaggio dalla scuola primaria alla secondaria: nuova scuola, nuovi insegnanti, nuovi compagni. Tutti questi sono elementi (e forse non si esauriscono neanche qui) non possono che un po’ affaticare un giovane studente come Suo nipote, anche se intelligente e sveglio.
Può anche essere che Suo nipote al di là di tutto sia in sé, in questo periodo, incerto/insicuro (fa parte anche un po’ della crescita) e abbia cercato e cerchi ancora oggi aiuto e sostegno da parte genitori e della nonna per cercare di rassicurarsi e proteggersi un po’.
Potrebbe essere utile che i genitori si confrontino con i nuovi insegnanti per cercare insieme di comprendere se Suo nipote sta solo attraversando un momento particolare (peraltro comprensibile!) o se è opportuno sostenerlo ora tutti insieme con un po’ di pazienza e poi, con gradualità, incoraggiarlo a rendersi sempre più autonomo.
Lo studio insieme ai compagni oppure la frequenza a un dopo scuola sono sempre buone strategie per rendere autonomi e responsabilizzare i giovani studenti.
Non è auspicabile paragonare la prestazione didattica di Suo nipote con quella dei Suoi figli: è invece opportuno provare a fare squadra tutti per poter meglio agire con Suo nipote.
Al di la della didattica e della prestazione scolastica, è importante che i giovani ragazzi possano vivere al meglio la scuola, il più possibile serenamente e in armonia con sé, con i propri genitori e compagni. E questo lo auguriamo a tutti gli studenti!
Un saluto caro
Cristina Fumi
Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la famiglia
Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC)
Via Nirone, 15 – 20123 Milano MI
Tel. 02.7234.5961
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