I nipoti insegnano ai nonni la tecnologia
Una volta erano i nonni a insegnare ai nipoti i segreti del mondo: oggi, per colpa – o per merito, a seconda dei punti di vista – della tecnologia i ruoli si sono invertiti, e sono i bambini di pochi anni di età a spiegare ai propri “vecchi” come funzionano gli smartphone, come si usa il computer e come si ricaricano i tablet. Come facevano i nonni, quando ancora non erano tali, a vivere senza tecnologia? Non solo riuscivano a sopravvivere, ma – anzi – aguzzavano l’ingegno per risolvere tutti quei problemi che oggi spariscono con un clic di mouse o con un tap sul display.
Gli smartphone nella nostra vita quotidiana
La nostra vita di tutti i giorni è caratterizzata dalla presenza di uno smartphone nella maggior parte delle azioni che compiamo, a iniziare dal preciso momento in cui ci alziamo dal letto: sì, perché la sveglia ormai viene impostata direttamente sul telefono. E poi usiamo i dispositivi mobili per incontrare nuove persone, per pianificare le nostre giornate di lavoro, per organizzare i nostri impegni, per verificare quali mezzi dobbiamo prendere, per controllare che strada dobbiamo fare, per comprare il latte, per rimanere in contatto con i parenti, e così via. Considerate tutte queste azioni, pensare a come dovesse essere vivere 40 o 50 anni fa sembra un esercizio quasi impossibile.
La vita di un nipote a confronto con quella di un nonno
I nostri nonni non potevano certo usare Whatsapp e le relative chat di gruppo per organizzare un’uscita: se erano fortunati, si chiamavano sul telefono di casa, ma non è detto che questo apparecchio fosse presente in tutte le abitazioni. Quindi, ci si organizzava in anticipo, dal vivo. Al massimo ricorrevano a una cabina telefonica. Oggi, non è più così: per invitare gli amici a un compleanno, basta accedere a Facebook dal proprio pc portatile, creare un evento e aspettare di riceve le adesioni.
Prima di Google
Ma non è finita qui: i ragazzi di oggi, se hanno un dubbio o desiderano una informazione, non devono fare altro che usare Google. In pochi secondi, hanno tutte le informazioni di cui sono in cerca. E i loro nonni? Una possibilità era quella di recarsi in biblioteca, non è detto che ce ne fosse sempre una nei paraggi; l’alternativa era rappresentata dai libri e dalle enciclopedie che si tenevano in casa, ma anche in questo caso non era scontato che ce ne fossero. Prima di Google e degli smartphone, per prenotare una vacanza non si poteva fare altro che rivolgersi a un agente di viaggio, sperando che fosse onesto e che il prezzo che proponeva fosse davvero il più vantaggioso. Oggi non solo si può prenotare tutto dal telefono, ma si possono perfino confrontare i prezzi di varie offerte, leggere le recensioni di hotel e ristoranti lasciate dai clienti precedenti, e così via.
I cambiamenti della vita quotidiana
Anche le situazioni in apparenza meno rilevanti della vita quotidiana hanno subìto dei veri e propri stravolgimenti nel giro di pochi anni e, a maggior ragione, nel lasso di tempo trascorso tra l’adolescenza dei nonni dei ragazzi di oggi e il presente. Si immagini, per esempio, un’occasione in cui si è attesi da un amico ma si è in ritardo per un piccolo imprevisto: ora è sufficiente scrivergli su Whatsapp o usare gli sms per avvertirlo; tempo fa si poteva solo sperare che l’amico rimanesse ad aspettare e che non si spazientisse troppo. E che dire della musica? Andare nei negozi dei dischi non è certo un’abitudine da teenager moderni, ma un comportamento da nostalgici dei vinili di un tempo; ma gli stessi CD ormai sembrano far parte della preistoria, per non parlare delle musicassette. Con iTunes e Spotify, è ancora una volta lo smartphone a comandare.