Risponde lo psicologo – La paura della sabbia
Un nuovo interessante contributo su un tema di psicologia a misura di bambino che ci arriva dalla dottoressa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza.
Oggi risponde su un tema che, in questa stagione, può interessare molti di noi: un bambino di due anni che sembra aver paura della sabbia.
DOMANDA
Mio figlio, che tra poco compirà due anni, non vuole andare sulla sabbia, ha paura. Ho provato a portarlo al mare, ma quando gli ho tolto la scarpe ha cominciato a piangere e non voleva toccare la sabbia con i piedi, voleva stare solo in braccio.
Non so come fare tra qualche settimana, quando andremo in vacanza al mare. Tra l’altro al fratello, che ha 4 anni, invece piace il mare e adora giocare con la sabbia.
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Sono diverse le ipotesi che si possono fare in merito alla “paura della sabbia”.
Se la difficoltà ha a che fare con il giocare con la sabbia, con il “pastrocchiare”, può essere legata alla paura di sporcarsi, che forse deriva da un’eccessiva attenzione a questo aspetto che talvolta viene trasmessa dai genitori.
Se invece il bambino ha paura proprio di toccare la sabbia, bisognerebbe capire se ha sofferto in passato di dermatiti o altri fastidi della pelle, poiché questo tipo di difficoltà può fare riferimento a sensazioni di contatto poco piacevoli, un po’ “ruvide”, che il bimbo può aver sperimentato.
Al di là delle cause del problema, che richiederebbero un’analisi approfondita, proviamo a capire come affrontarlo.
Come tutte le paure, anche questa ha bisogno di un atteggiamento di estremo rispetto e infinita delicatezza. Le difficoltà non vanno banalizzate, né va forzato il bambino a fare cose che non si sente o non è pronto a fare, altrimenti rischiamo di “fissare” quella paura, ottenendo l’effetto contrario.
È importante, quando ci si prepara ad andare in spiaggia, avvertirlo di cosa farete e rassicurarlo sul fatto che se lui non vuole, non deve necessariamente stare a piedi nudi sulla sabbia. Si può tenerlo in braccio, seduto sul lettino, oppure usare calzini o sandalini che attutiscano il contatto.
Ogni volta che se ne ha l’occasione si può chiedere al bimbo se se la sente di provare ad appoggiare i piedi, per rassicurarlo sul fatto che prima o poi, con i suoi tempi, ce la farà. Se la risposta è no, però, è bene essere disponibili a tenerlo in braccio o a lasciarlo seduto sulla sdraio.
Sarà comunque utile per lui osservare e imparare a gestire la sua paura anche a distanza. Anche solo osservando il fratellino che gioca e gode del contatto con la sabbia il bimbo può imparare che non è così pericolosa e, gradualmente, decidere di provare, un passo dopo l’altro.
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.