Come eravamo… e come siamo oggi

Rispetto a trent’anni fa, spendiamo di più per la casa e per la tecnologia, ma meno per abbigliamento e svaghi; siamo più attenti all’alimentazione e più disposti a comprare a rate. La nostra fotografia in una recente ricerca del Censis.

Vi ricordate com’eravamo trent’anni fa? Certo, noi nonni non possiamo non ricordarcelo! Erano gli anni ’80 e, a ritornare indietro con la memoria, eravamo così giovani!
A farci tornare a quegli anni è una recente ricerca condotta dal Censis, l’istituto di ricerca socio-economica che “monitora” a intervalli regolari la nostra vita, in collaborazione con Findomestic. Titolo? “Dall’edonismo dei consumi al consumo responsabile: trent’anni di cambiamenti degli stili di vita degli italiani”.
Un titolo impegnativo, per una ricerca che racconta una bella fetta della nostra vita e che scatta una fotografia del nostro mondo in cui possiamo vederci come in uno specchio.

E allora, come siamo? I risultati della ricerca non sono sorprendenti, ma ci mettono sotto gli occhi, come in un’istantanea, tutti quei piccoli cambiamenti della nostra vita quotidiana a cui abbiamo assistito giorno per giorno, ma senza quasi avvertirli e, almeno per molti di noi, senza rifletterci.

Volete qualche esempio? Guardiamo con gli occhi della ricerca la distribuzione degli spazi delle nostre case (o forse meglio di quelle dei nostri figli): case in genere più piccole, con camere da letto di dimensioni minori, bagni più grandi e più numerosi, cucine più piccine ma soggiorni più spaziosi. E poi guardiamo negli armadi: meno abiti “firmati”, molti abiti da grande distribuzione (Zara, OVS, H&M eccetera) o da outlet. E nelle dispense, dove si fanno strada da un lato i prodotti biologici, dall’altro quelli acquistati nei discount, attraverso le offerte dei supermercati, oppure organizzandosi in gruppo, per risparmiare.
E poi, è aumentato in media il numero di chi frequenza una palestra o comunque fa sport; c’è stato un aumento vertiginoso delle spese per la tecnologia, dai computer agli smartfone e ai tablet, e per la connettività; c’è una maggiore attenzione per l’alimentazione, vista anche come un modo per prevenire le malattie.

Ecco alcuni dati. Nel 1985 solo il 4,5% degli italiani aveva il computer; oggi è il 62,8%, con un accesso a internet del 60,7%. Trent’anni fa solo il 16,7% di noi possedeva una lavastoviglie, oggi presente nel 46,3% delle case. Le televisioni a colori erano presenti solo nel 60,5% delle case; oggi sono nel 95,9%; il climatizzatore, nel 1985 un lusso per pochi, è oggi installato nel 36,5% delle abitazioni. E anche i nostri consumi alimentari sono cambiati: rispetto a un tempo si mangia più pane e più pesce, mentre si è ridotta la spesa per la carne e quella per olio, burro e affini.
Questo non significa che sia tutto positivo, e lo sappiamo bene. La crisi finanziaria del 2008, con tutto ciò che ne è seguito, ha inciso pesantemente sul nostro stile di vita. La cartina al tornasole è, come sempre, la casa e la famiglia. Se trent’anni fa nel bilancio delle famiglie la prima voce di spesa era quella alimentare, che costituiva il 23% del totale, oggi per fare la spesa si spende solo il 14,2%; viceversa, si spende molto di più per l’abitazione, che oggi, complici anche gli aumenti di luce, gas eccetera, assorbe il 24,4% del totale. Sono diminuite le spese per il vestiario e le scarpe, quelle per il cinema e il teatro, quelle per i pasti fuori casa, e anche le vacanze e i viaggi si sono ridotti molto, mentre dall’altro lato si è diffusa l’abitudine di acquistare a rate (la macchina, i mobili, gli elettrodomestici… ma non solo!).
E i prossimi anni come andranno? Le previsioni sono per una cauta crescita, anche nella percezione e nella fiducia degli italiani. Non è un caso, dicono gli esperti, che l’acquisto di auto e la richiesta di mutui per la casa siano in aumento. Che sia finalmente una buona notizia?

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