Un disturbo frequente: la sensazione di “pancia gonfia”

A chi non è capitato di avere la sensazione di “pancia gonfia”? È una sensazione molto sgradevole e abbastanza frequente, e non dipende in alcun modo da peso: sembra di avere un “palloncino” pieno d’aria nella pancia, accompagnato qualche volta anche da dolore o crampi e collegato alla presenza di gas intestinali, dolori addominali, diarrea o stipsi.
Le cause
Le cause sono diverse e non sempre è facile individuarle: possono perfino essere di origine psicosomatica (per esempio, legate a stati di ansia). Tra le più frequenti ci sono:
- la perdita di tono nei muscoli della parete addominale (cosa che succede soprattutto nella terza età);
- l’aerofagia (il fatto che si mangi in fretta, ingerendo aria);
- una dieta scorretta;
- la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), che colpisce in particolare le donne;
- la stipsi, che rappresenta la causa più comune;
- intolleranze a lattosio, fruttosio o ad altri carboidrati;
- malattia celiaca, cioè l’intolleranza al glutine;
- alterazioni della flora batterica dell’intestino.
Che cosa si può fare
Se il disturbo è legato ad alterazioni della flora batterica intestinale, come può accadere in seguito a una cura antibiotica, si possono assumere per un paio di settimane degli integratori probiotici.
Se invece la causa è legata a intolleranze alimentari, in attesa di approfondimenti che saranno consigliati dal medico, un aiuto può venire dal seguire una dieta low-FODMAP per un paio di settimane, per vedere se i disturbi diminuiscono (ne parliamo più diffusamente in questo articolo: la dieta low-fodmap). Molto brevemente, questo regime alimentare consiste nell’eliminare alcuni alimenti:
- grano, cipolle, aglio, legumi;
- lattosio e i suoi derivati (latte e formaggi), incluso il gelato;
- fruttosio (frutta – soprattutto mele e pere – e miele);
- albicocche, pesche, prugne, cavolfiori, caramelle e chewing gum.
Dopo un paio di settimane di questa dieta, se il problema sembra ridotto, si può provare a reintrodurre gradualmente questi alimenti, una categoria per volta, per vedere come reagisce il nostro organismo.
In questo modo è possibile fare una prima, generica stima di eventuali intolleranze alimentari che causano i gonfiori addominali.
La dieta low-FODMAP può essere utile anche nel caso della sindrome da intestino irritabile. Sarà comunque lo specialista, poi, a identificare con precisione le cause dl disturbo e a prescrivere il trattamento più adeguato.
Il gonfiore addominale però può essere causato anche da alcune patologie, più o meno gravi: per questo è sempre bene consultare uno specialista ed evitare il fai da te, soprattutto se si tratta di un disturbo ricorrente.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.