Inquinamento: limitiamo l’uso della plastica!

Le voci che lanciano l’allarme sulla salute del nostro pianeta si levano ormai da ogni parte, ed è impossibile anche per gli ottimisti più granitici ignorare che il clima sta cambiando, che i rifiuti ci stanno sommergendo, che le acque e il suolo sono sempre più inquinati.
Certo, si tratta di fenomeni che ci sovrastano, e che andrebbero affrontati con una serie azioni a livello globale. Eppure, anche ognuno di noi può fare la propria parte, evitando gli sprechi o l’uso di oggetti che sono ormai entrati nel nostro quotidiano, che ci sembrano innocui, ma che possono fare danni notevoli.
Ecco perciò un piccolo vademecum, un promemoria semplice di cose da non fare, che può essere molto utile.

  • Le bustine di zucchero – Ormai, nei bar e nei luoghi pubblici, si usano solo queste. Eppure, molto di noi non usano tutta la bustina, con il risultato che molto zucchero va sprecato, senza parlare della carta con cui sono fatte, che è uno spreco di risorse oltre ad essere spazzatura che va ad aggiungersi ai tanti rifiuti che produciamo. E allora, perché non tornare alla vecchia zuccheriera? Anche nei luoghi pubblici, ci sono quelle con il beccuccio, che limitano il rischio di contaminazioni ed evitano gli sprechi.
  • Le cannucce – Sono uno degli oggetti che spesso si trova nei pesci pescati nei nostri mari. Sicuro che non possiamo rinunciarci?
  • I tovaglioli di carta – Prendiamo solo quelli che ci servono, evitando di prenderne una manciata “per sicurezza”, per poi gettarli.
  • Le bottiglie di plastica – Sono uno dei rifiuti di plastica più presenti sulle spiagge Certo, sono molto comode, ma basta un po’ di organizzazione, attrezzarsi con una borraccia o un thermos, per poter affrontare anche una gita evitando di produrre questo rifiuto molto inquinante. E a casa, preferiamo sempre l’acqua in vetro, o anche quella del rubinetto: è più sana (la plastica, soprattutto se la lasciamo al caldo, rilascia comunque una minima quantità di sostanze nocive), ci fa risparmiare e non inquiniamo!
  • I bicchierini per il caffè – Anche questi, molto consumati in particolare per le macchinette che erogano le bevande – caffè, tè eccetera – negli uffici, sono molto inquinanti, anche perché spesso non vengono smaltiti nel modo corretto. Sicuro che non possiamo rinunciarci, magari portandoci una tazzina personale per sostituirli? Ne guadagnerebbe anche il gusto!
  • Piatti, bicchieri e posate di plastica – Limitiamone l’uso! Certo, sono comodi, ma anche loro alterano il sapore delle vivande. E ci vuole così poco a lavare un piatto o un bicchiere! Se li usiamo, poi cerchiamo di smaltirli in modo corretto: i dati dicono che molte posate di plastica finiscono nell’umido!
  • I cartoni per le pizze – Vanno smaltiti con il secco perché sono sporchi, ma sono ingombranti e intasano un bel po’! La soluzione? Ora molte pizzerie si stanno attrezzando con contenitori per pizze da asporto che possono essere riconsegnati, e che tengono anche più al caldo la pizza. Chediamoli!
  • I cotton fioc – Secondo l’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) nascosti tra la sabbia delle nostre spiagge ci sarebbero 100 milioni di cotton fioc. Il problema è grave, anche se ora è stato introdotto l’obbligo di usare quelli biodegradabili. Pensateci, quando li usate!
  • Le buste di plastica – Oggi  sono proibite e sono state sostituite da quelle biodegradabili. Che però, anche se in misura minore, inquinano anch’esse. Sicuri che non possiamo organizzarci per limitarne l’uso e per riciclarle il più a lungo possibile?
  • I pannolini – Certo, sono comodissimi: chi vorrebbe tornare al tempo delle nostre nonne, con i pannolini da lavare? Però sono uno dei rifiuti più inquinanti. Perciò alcune città di stanno organizzando con un servizio ad hoc per le famiglie con bambini: una fornitura di pannolini di stoffa che vengono consegnati puliti e ritirati poi, una volta usati. E a chi sceglie di usarli alcuni comuni riconoscono anche una detrazione sulla tassa rifiuti. Informatevi!

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