Risponde lo psicologo – Se il bambino alza le mani…
Come reagire se il bambino alza le mani sui compagni? A che cosa può essere dovuto questo comportamento? La risposta della psicolga Manuela Arenella.
DOMANDA
Il mio bambino di 3 anni frequenta il primo anno di scuola materna e non riesce ad avere un rapporto di complicità né con i suoi coetanei, né con i bambini più grandi. Spesso alza le mani anche senza un motivo e questo sta creando dei problemi anche con le altre mamme perché non tutte comprendono la piccola età e gli altri bambini sembrano spaventati dall’atteggiamento di mio figlio.
Abbiamo provato in tutti i modi a fargli capire che non si fa, con le buone, con le cattive e con i castighi, ma niente, lui va per la sua strada.
Spero che possiate aiutarmi a capire come comportarmi.
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, da ciò che scrive non riesco a capire se la reazione fisica e le botte siano legate solo al contesto scuola, oppure se è una modalità che il suo bimbo adotta anche a casa o in altri contesti sociali.
Di solito il picchiare è legato a una pulsionalità non arginata, non incanalata, che quindi resta sul corpo e porta a difendersi, a tentare di relazionarsi o a reagire alle frustrazioni attraverso le botte.
Ciò che argina questa pulsionalità e la orienta verso modalità di espressione diverse è un sistema di regole chiaro, costante e coerente, dato dai genitori.
Le regole, i limiti, i “no” che i genitori danno, se interiorizzati, permettono di gestire l’aggressività, di evitare che diventi distruttività, e di creare la capacità di tollerare limiti e frustrazioni, fondamentale per poter entrare in relazione con gli altri.
Si ricorre alle mani quando non sappiamo come relazionarci, o quando non riusciamo a reggere le piccole e sane frustrazioni che la vita in una comunità comporta.
Già il fatto che , come lei dice, “le avete provate tutte”, forse ci dice che non c’è stata molta coerenza.
È importante trasmettere il messaggio che NON SI PICCHIA. Ci si può arrabbiare, ma non picchiare o distruggere cose, e questa regola è talmente importante che va ribadita e sottolineata, anche con delle conseguenze, qualora non la si rispetti.
Il vostro bambino ha bisogno di sentire che il picchiare ha conseguenze concrete (niente tv?), che è una cosa inaccettabile; aiutatelo a mentalizzare, a trasformare quella rabbia in parole: “se quel calcio si fosse trasformato in parole, cosa avresti detto?”.
Sull’argomento delle regole e limiti, potete trovare diversi articoli sul sito.
Ciò che conta, è che voi sentiate che il dare un alt a certi atteggiamenti è innanzitutto un atto d’amore nei confronti del vostro bambino, che altrimenti resterebbe intrappolato in una modalità concreta e distruttiva di relazione.