Un libro per riflettere sulla nostra generazione

Generazione fortunata, la nostra? Certo, in molti sensi. Noi nati in Occidente negli anni dei “baby boom” siamo tra le poche generazioni che non hanno vissuto una guerra, che hanno beneficiato della crescita economica del dopoguerra, e che ora si affacciano a quella che un tempo era considerata la vecchiaia con un “tesoretto” di anni di benessere da spendere, grazie all’allungamento delle aspettative di vita.

Eppure, non sempre questo è visto come una conquista, in particolare in Italia, dove noi che ci affacciamo all’età della pensione siamo considerati spesso una zavorra dagli economisti e dalle aziende, e un “tappo” dai giovani, che vedono ridursi le loro possibilità di lavoro anche a causa di un’età pensionabile che si allontana sempre più.
Una contraddizione che talvolta può diventare dolorosa, per noi che ci troviamo a viverla in un’Italia in cui spesso abbiamo la sensazione di essere messi da parte quando ancora ci sentiamo pieni di energie. Fortunatamente, non per tutti è così; anzi, per molti di noi questa fase della vita si rivela entusiasmante, tutta da inventare.

È proprio da questa riflessione che parte il libro Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo, di Federico Rampini, corrispondente de “La Repubblica” da New York, che affronta questo tema da un osservatorio diverso e per certi aspetti privilegiato come quello americano; un osservatorio che possiamo forse ritenere un “apripista” rispetto a tendenze che finiranno col trasferirsi anche da noi.
Scopriamo così che noi “baby boomer” (sì, proprio noi!) siamo guardati con grande interesse dal marketing, che vede nel nostro numero e nel nostro relativo benessere la possibilità di nuovi mercati; che molte industrie riprogettano uffici e luoghi di lavoro per adattarli alle esigenze dei lavoratori della nostra età; e che circa un terzo degli americani tra i 65 e i 69 anni continua a lavorare (come dovremo fare anche noi italiani…), volontariamente e spesso con soddisfazione.

Insomma, una sfida entusiasmante: quella di inventarci un nuovo ruolo e una nuova vita, da spendere sui luoghi di lavoro e in famiglia, nel volontariato, esplorando nove forme di condivisione, con la possibilità di trasmettere il nostro bagaglio di esperienze e di prenderci il tempo per rallentare un po’, per smettere di inseguire i traguardi che ci sembravano imprescindibili nella nostra “prima giovinezza”, per goderci un po’ di più la vita investendo in saggezza. Proprio come suggerisce Rampini citando l’antico proverbio afgano contro la frenesia occidentale che dà il titolo al suo libro: “Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo”.

 

Federico Rampini, Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo, Mondadori, 16,00 euro

 

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