Nonni con “le braccia piene”

nonna-nipoti-nipoitno - nipotina-abbraccioQuale augurio fare a tutti noi nonni? Serenità, salute e felicità per noi tutti, certo, e anche per le nostre famiglie, perché ogni piccolo intoppo per loro si ripercuote inevitabilmente anche su di noi. Ma, soprattutto, di poter avere sempre “le braccia piene”, come ci ha scritto nonna Giovanna Ventimiglia, la nostra collaboratrice, in una riflessione che ci ha commosso perché ci siamo davvero ritrovati tantissimo nelle sue parole.
Perciò auguriamo a tutti, e anche a noi stessi, di poterci girare a guardare la nostra vita e di poterci dire che è stata, ed è ancora, piena di affetti e di calore, che abbiamo donato  e doniamo il nostro amore a chi ci sta vicino senza sentire il bisogno di essere ricambiati perché  è il dono, in sé, che ci dà gioia.
Auguri a tutti voi, dunque, con le parole di nonna Giovanna!

“Le braccia di una donna credo che siano fatte per stringere al petto qualcuno. Quando si è giovani il proprio uomo, poi i piccoli, ma anche gli amici, le persone care in generale.
Le mie braccia sono state sempre piene, i miei figli li ho sempre abbracciati e trattenuti con tenerezza finché non sono andati a vivere per conto loro. Adesso c’è ancora l’ultima che sì, vive in un’altra città, ma quando torna a casa si fa abbracciare e coccolare come quando era piccola. Cerca le mie coccole e i miei abbracci al mattino, appena sveglia; la sera invece, prima di dormire, le basta un bacio anche frettoloso. Ogni tanto quando ci incrociamo, specie in cucina, dove passo molto tempo, le do un bacio che vedo gradisce sempre.

Poi però sono arrivati i piccoli, i miei nipoti, e le mie braccia colme dei loro teneri corpicini si sono rinvigorite. Tenerli tra le braccia addormentati è stata tra le emozioni  più tenere che ho provato. Le mie braccia piene del loro corpo, della tenerezza e dell’abbandono in cui cade un bimbo quando dorme, del loro profumo, della loro disperazione per un pianto improvviso da consolare; le mie braccia piene di amore da distribuire equamente, senza preferenze, con attenzione, rispetto e soprattutto con la gioia del dono che non ha bisogno di essere ricambiato perchè ha in sé una grande soddisfazione”.

 

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