Nonni “molto vicini”

I nonni che vivono lontano dalle famiglie dei figli, in un’altra città o in un altro Paese (anche se spesso bastano due quartieri diversi della stessa città a diradare e rendere più difficili gli incontri), certo soffrono di questa distanza.
Anche l’eccessiva vicinanza però può avere i suoi lati negativi.

Abitare sullo stesso pianerottolo, nello stesso palazzo… è certo una grande comodità, per noi e per i nostri figli:
noi nonni siamo sempre a disposizione se c’è un’emergenza, se non addirittura “reclutati” come babysitter con un impegno fisso, con tutta la gioia ma anche la fatica che comporta. Dall’altro lato, sappiamo che, se abbiamo un problema, i nostri figli possono facilmente accorrere in nostro aiuto più facilmente, per accudirci, accompagnarci a fare una visita medica, provvedere a portarci un po’ di spesa, a correre in farmacia per noi…
Però è un po’ un’arma a doppio taglio, perché è molto facile “scivolare” verso eccessive ingerenze, da una parte e dall’altra. Per noi nonni, difficile non intervenire se non siamo d’accordo con qualcosa, che riguardi delle scelte educative o, soprattutto per le nonne, delle faccende pratiche (la cucina, la spesa, l’ordine in casa…). Ma viceversa in genere non siamo per nulla contenti quando ci sembra che i nostri figli si intromettano nella nostra vita e ci trattino con una certa condiscendenza, spiegandoci per esempio come cercare un orario su internet o imponendoci di fare una visita medica o un esame clinico, di seguire la dieta consigliata dal medico…
Insomma, come sempre ci vuole un po’ di “diplomazia”: i genitori devono sapere che i nonni non sono dei babysitter e che, se si occupano con continuità dei bambini, bisogna anche un po’ “lasciarli fare”, accettare qualche deroga alle loro regole e che prendano qualche decisione di testa loro; noi nonni dobbiamo lasciare che una parte della nostra vita sia “guidata” dai figli che, certo pensando soesso al nostro bene, ci impongono scelte che preferiremmo rimandare, anche solo per non dover ammettere che ormai il tempo è passato e che dobbiamo lasciare che in alcune cose siano loro a consigliare e guidare noi, e non viceversa.

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