Nonna Annalisa racconta – Mangia già da sola!

Il trillo del cellulare mi distrae dal lavoro. È il suono dei whatsapp del “gruppo famiglia”, quindi lascio tutto e mi precipito a guardare. Ed ecco un video (ma come facevamo quando non c’erano video, né videochiamate, e perfino niente cellulari?!): la faccina della mia nipotina, i codini dritti come quelli di Pippi Calzelunghe, che affronta una grande prova, quella di mangiare da sola uno yogurt con il cucchiaino. Si vede che è consapevole dell’importanza del traguardo: è concentratissima, non si concede un sorriso, ce la mette tutta per riuscirci, per non sporcarsi… e ce la fa (quasi).
Naturalmente mi emoziono: è sempre più autonoma, sempre più sicura di sé e desiderosa di esplorare il mondo. E questo è merito dei genitori meravigliosi che ha, che le danno quella sicurezza grazia alla quale può sentirsi tranquilla di allontanarsi, a provare, a fare da sé, certa che ci saranno sempre loro, pronti a sostenerla. Ma poi, guizzo di malinconia: come cresce in fretta! Mi sembra ieri che è nata, che dovevo incoraggiare mia figlia alle prese con l’allattamento, che andavo a portarla a passeggio un’ora, tra una poppata e l’altra, per permetterle di riposarsi…  e ora già mangia da sola!

È vero che a noi nonni sembra che il tempo galoppi, ma così… va davvero troppo veloce! E ho già nostalgia di quel fagottino minuscolo, del primo biberon con l’aggiunta che le ho dato, di quando non camminava né gattonava, di quando per addormentarla le cantavo una ninnananna facendo dondolare la culla…
Ho cercato di condividere questo stato d’animo con mia figlia, ma no, su questo non siamo sulla stessa lunghezza d’onda: lei non ha nostalgia delle notti in bianco, delle pappe ogni tre ore, delle coliche, dei pianti disperati e incomprensibili… E lo capisco: anch’io, da mamma, non mi accorgevo di quanto il tempo passasse in fretta, non avevo il tempo di fermarmi a farmi venire certe malinconie, ero troppo impegnata a risolvere i problemi della quotidianità. E poi, non avevo, come ho ora, quest’acuta consapevolezza del tempo che passa, anzi che vola, e che vorremmo far rallentare un po’. Se solo si potesse!

L’unica cosa possibile, ora per me, è godermi più che posso le meraviglie della nonnità, con la consapevolezza, che l’età rende più acuta, che questo tempo non tornerà più!

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