Ottobre ad Alba: tartufo, palio, sfilata in costume e non solo…
Da sempre una delle mete preferite dai palati raffinati, da chi sa godersi la vita anche a tavola, Alba (CN) dà il meglio di sé a ottobre, il mese della fiera del tartufo, quando qui si viene per assaporare questo prezioso fungo, degustare i vini generosi delle colline che la circondano, assaggiare i “ravioli al plìn”, i “tajarin”, i sontuosi arrosti, le schiere di antipasti che aprono i pranzi tradizionali. Ma… e i bambini? Sì, è vero, è difficile che loro apprezzino queste raffinatezze del palato. Però, a ottobre Alba si veste a festa anche per loro, e li riporta per magia in pieno Medioevo. Quindi, pronti? La festa inizia con l’investitura del Podestà, la più alta carica della magistratura medievale, che animerà il centro storico di Alba, rievocando antichi cerimoniali.
La festa grande c’è però nel pomeriggio di domenica 6 ottobre, con una grande sfilata di oltre mille figuranti, tra cui nobili dame, cavalieri, armati, popolani e contadini, tra squilli di trombe e rullo di tamburi, stendardi e bandiere. I figuranti sono divisi in borghi, quelli che formano la città di Alba, e ogni borgo alla fine della sfilata rappresenta un episodio storico riferito al Medioevo: battaglie, assedi, atti di brigantaggio, matrimoni, feste religiose, alleanze… Poi, si svolge il Palio degli Asini: un momento giocoso, lontano dalla spietata competizione di altre manifestazioni analoghe, ma anche una grande tradizione cittadina, in cui i nove borghi di Alba si contendono un drappo (il Palio, appunto), correndo in groppa a degli asini, non sempre pronti all’obbedienza.
La fiera continua anche nelle settimane successive, con un programma fitto di eventi e due momenti di festa anche per i bambini: il Baccanale del Tartufo e Il Borgo si rievoca.
Per il primo, che si svolge sabato 19 ottobre, la città sarà riallestita in una splendida versione medievale, con torce, fiaccole e più di mille figuranti in costume che gireranno nelle piazze e nelle vie della città per far rivivere le festività tipiche di un tempo, quelle dedicate all’abbondanza e agli antichi culti propiziatori con i quali si invocava la benedizione divina sul raccolto dell’anno successivo.
Il Borgo si rievoca, che si svolge il giorno successivo, è invece una grande festa in cui si rievocano semplici momenti della vita quotidiana messi in scena dai vari borghi, mentre le vie di Alba si animano di allegre bancarelle e banchetti che offrono la possibilità di gustare vini e piatti di Langa.
La Fiera del tartufo però non vuol dire solo folclore, ma anche cultura. Ecco allora gli appuntamenti musicali, con concerti nella cornice di castelli, chiese e angoli suggestivi di un territorio ricco di storia
Tanti momenti di festa uniti dalla voglia di raccontare il passato di Alba, coinvolgendo i visitatori in una manifestazione che non è solo un’occasione per visitare una regione che offre splendidi paesaggi o una città dal delizioso centro storico e dalla grandi tradizioni gastronomiche, ma che vuole essere un vero incontro e un momento di festa a cui partecipano tutti gli albesi. Una festa che continua fino a metà del mese prossimo, e che culmina, il 17 novembre, con l’asta mondiale del tartufo bianco di Alba, che si svolge nel castello di Grinzane Cavour.
Il tartufo: che cos’è, come sceglierlo
E ora, nonni, passiamo a noi. Sì perché, dopo aver accontentato i nipotini ed esservi divertiti con loro a girare per la città curiosando tra le bancarelle, p giunto il momento di fare un salto al mercato del tartufo e di farsi tentare da un acquisto. Sì, i prezzi sono alti, ma l’aroma inconfondibile del tartufo di Alba… vale la spesa! Tra l’altro, al mercato del tartufo bianco di Alba, aperto tutti i sabati e le domeniche fino al 18 novembre, i tartufi vengono controllati da esperti che restano a disposizione dei clienti per l’intera durata della Fiera. Eccovi allora alcune informazioni su come scegliere e come conservare il tartufo. Il tartufo è un fungo ipogeo. Per gustarlo appieno è preferibile consumarlo crudo, lamellato con l’apposito tagliatartufi e su piatti tendenzialmente neutri, base essenziale per valorizzarne il profumo. L’uovo fritto, i tajarin in bianco, la carne cruda battuta al coltello e la fonduta sono forse i migliori esempi di piatti perfetti per esaltare il profumo del tartufo. Bisogna conservarlo in frigorifero (3/6° C) avvolto in un panno umido e chiuso in un contenitore di vetro. Un tartufo fresco può mantenersi per circa una settimana, ma è preferibile consumarlo il prima possibile. Ecco otto semplici regole da seguire per acquistare un tartufo:
- Consultare fonti attendibili per l’andamento del mercato (www.tuber.it)
- Accertarsi che la specie sia quella richiesta
- Controllare che i buchini non siano riempiti di terra
- Controllare che il tartufo non sia infarinato con farina di mais per alterarne il colore
- Controllare la piacevolezza all’olfatto in ogni suo punto
- Controllare il grado di maturazione
- Controllare il livello di pulizia
- Controllare che l’esemplare non sia stato ricostruito
Informazioni: www.fieradeltartufo.org