Giotto, un cane… da pinguini!

GIOTTO-l'amico-die-pinguini-locandinaImpossibile non innamorarsi di Giotto. No, il pittore non c’entra. Giotto è il nome di un meraviglioso pastore maremmano che è il protagonista di un film tenero e avvincente, da andare a vedere tutti insieme, bambini, nonni e genitori: Giotto, l’amico dei pinguini.

Un film per tutta la famiglia, che riesce a conquistare tutti, al di là delle differenze di età, per la capacità di inserire elementi di ironia e di irresistibile comicità in una storia che emoziona e che insegna il rispetto dell’ambiente e l’importanza di salvaguardare gli equilibri naturali.
E poi, per noi nonni ha un “plus” in più: al centro della storia c’è il tenerissimo rapporto tra un nonno pieno di energia e la sua bellissima nipotina, entrambi ben decisi a battersi pur di avere la possibilità di continuare a vivere vicini.

Il film è ispirato a una storia vera e si svolge in Australia, nella cittadina di Warrnambool. Qui, a Middle Island, un’isola di fronte alla costa, vive una colonia di pinguini minori, i più piccoli della specie. I pinguini però rischiano di essere sterminata dalle volpi, che hanno imparato ad attraversare a nuoto il tratto di mare tra a terraferma e l’isola per andare a far razzia.
Middle Island è una riserva naturale e, se i pinguini abbandoneranno l’isola, la riserva sarà chiusa ed Emily, la guardiana, dovrà andare a cercare lavoro altrove portando con sé la figlioletta Olivia e lasciando solo il nonno, Swampy.

Ecco, questo è il quadro di fondo. Ed è su questo quadro che arriva la sorpresa: Giotto. Giotto, lo dicevamo, è un magnifico esemplare di pastore maremmano. Il suo compito, nella fattoria di nonno Swampy, sarebbe quello di fare la guardia alle galline. Ma a Giotto piace molto di più andarsene a spasso a combinare guai per la città. E quando ne combina uno più grosso degli altri, un giudice severo decreta che resti confinato nel recinto della fattoria, con il divieto di uscire.
Insomma, Giotto sembra aver perso completamente l’istinto del guardiano… finché non scopre un pinguino minore, che inizia a proteggere.
Da qui l’idea: perché non usare Giotto per distogliere le volpi dalle loro razzie e in questo modo salvare i pinguini e la riserva naturale? Nasce così un “complotto” tra Swampy e la sua nipotina Olivia, legatissima al nonno e preoccupata dalla prospettiva di dover andare ad abitare lontano da lui. E, inutile a dirsi, i due insieme, con l’aiuto del cane Giotto, riusciranno nell’impresa!

Un film da vedere, insomma, anche per scoprire i meravigliosi paesaggi australiani e per ammirare la maestria con cui il regista, Stuart McDonald, riesca a fa interagire i protagonisti, di diverse generazioni, e gli animali, di varie razze e taglie. Un’impresa certamente difficile!
“Nella sceneggiatura, c’erano delle scene con tre specie diverse che interagivano, ma per la loro sicurezza non potevamo riprendere tutti nello stesso posto contemporaneamente” spiega il regista. “Per questo abbiamo dovuto utilizzare il green screen e altri trucchi tecnici. Alla fine sembra tutto semplice, ma in realtà ha richiesto un grande lavoro. Infatti per lavorare bene con gli animali, non bisogna avere un’idea fissa di come verrà fuori la scena. Bisogna avere un piano generale, ma se il cane non vuole fare esattamente quello che hai pianificato, bisogna ripensare al volo alla sequenza. Insomma, è necessario essere aperti a nuove soluzioni.”
E, a giudicare dal film, le “nuove soluzioni” hanno funzionato, eccome!

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