Doraemon arriva al cinema in 3D

doraemon-3D-locandinaAvete presente quel gatto-robot blu che impazzava alla televisione quando i nostri figli erano piccoli? Sì, proprio lui, Doraemon, protagonista di alcune delle serie di cartoni animati più amate di sempre!
Ebbene, anche se per un po’ di anni (una volta cresciuti i nostri figli) noi nonni lo avevamo magari perso un po’ di vista, la sua popolarità non ha conosciuto declino, e proprio in questi giorni torna al cinema con un nuovo, bel film per la prima volta il 3D.
Quindi, se avete in programma un pomeriggio con i bambini, magari nel weekend, quando non ci sono i soliti impegni settimanali, portateli a vederlo: si divertiranno un mondo… e per voi, sarà un bel tuffo nel passato!

Nato nel 1969, Doraemon è un manga giapponese da cui sono state tratte tre serie animate di grande successo, oltre a diversi videogiochi e film.
Questo è il primo film realizzato con l’uso della tecnologia 3D, e ripercorre le “origini” della storia raccontando l’arrivo di Doraemon nel nostro tempo. Il gatto blu infatti arriva da futuro, dal XXII secolo, ed è stato mandato tra noi dal pronipote di Nobita, un ragazzino imbranato a pasticcione, di quelli che paiono destinati a essere dei perdenti, per aiutarlo a diventare una persona migliore in modo da evitare il suo destino (che potrebbe ripercuotersi anche sul pronipote): investire tutto in una compagnia destinata al fallimento.
Doraemon infatti ha alcuni assi nella manica: sono i “chiusky”, strumenti tecnologici che arrivano dal XXII secolo, con cui far fronte alle più diverse situazioni. Con l’aiuto di Doraemon, Nobita imparerà a difendersi dai bulli Gian e Suneo. Poi però dovrà affrontare l’impresa più difficile: conquistare Shizuka, l’amica che ama da sempre. Ci riuscirà? Certo! Ma, soprattutto, imparerà che gli strumenti tecnologici non possono risolvere proprio tutto…

Un bel film, dunque, anche di grande valore educativo, capace com’è di mettere in guardia i bambini da un’eccessiva fiducia nella tecnologia e farli riflettere sul valore delle capacità individuali e sulla necessità di imparare, prima di tutto, ad avere fiducia in se stessi. Un messaggio che noi nonni non possiamo che condividere, non trovate?

 

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