Carnevale vecchio e pazzo

E oracarnevale-cappellini-stelle-filanti-coriandoli che Carnevale è arrivato, leggiamo ai nostri nipotini questa divertente poesia di Gabriele D’Annunzio, che rievoca il vero spirito del Carnevale di un tempo, una festa irridente e crapulona, fatta di burle e di grandi mangiate, in attesa delle privazioni della  Quaresima.

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Trovi altre poesie e filastrocche sul Carnevale anche a questi link:
Carnevale buffo e pazzo
La filastrocca di Carnevale
La tarantella delle mascherine
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Carnevale
Il girotondo delle mascherine
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La storia del vestito di Arlecchino
Pulcinella in fuga
La leggenda del Re Carnevale

 

Carnevale vecchio e pazzo

Carnevale vecchio e pazzo

s’è venduto il materasso

per comprare pane, vino,

tarallucci e cotechino.

E mangiando a crepapelle

la montagna di frittelle

gli è cresciuto un gran pancione

che somiglia ad un pallone.

Beve, beve e all’improvviso

gli diventa rosso il viso

poi gli scoppia anche la pancia

mentre ancora mangia, mangia.

Così muore il Carnevale

e gli fanno il funerale:

dalla polvere era nato

e di polvere è tornato.

Gabriele D’Annunzio

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