Osteoporosi: come difendersi

osteoporosi: come difendersi

L’osteoporosi è una malattia silenziosa e spesso asintomatica, finché non decide di manifestarsi con una dolorosa frattura, che magari avviene in seguito a un movimento brusco o a una caduta insignificante. Una malattia infida, quindi, e molto diffusa, che interessa gran parte noi ultra-cinquantenni, e in particolare le donne.

Si calcola che ne siano colpite, a diversi stadi di gravità, il 15% delle donne tra i 50 e i 59 anni, il 25% di quelle tra i 60 e i 69, il 40% di quelle tra i 70 e i 79 anni, e il 50% di chi ha più di 80 anni.
Benché colpisca particolarmente le donne, l’osteoporosi non è rara neanche negli uomini, anche se in loro si manifesta in un’età più tarda.

Che cos’è l’osteoporosi?

A sinistra, l’osso normale.   A destra, l’osso con osteoporosi.

È una malattia che indebolisce dall’interno le nostre ossa, quasi erodendole, fino a renderle più fragili ed esposte alle fratture.
Le ossa sono formate da una parte di tessuto connettivo e da una parte minerale, composta principalmente di calcio (il vero “mattone” con cui è costruito il nostro scheletro), che assicura loro resistenza ed elasticità.
Nel corso della vita, le ossa si rinnovano e rimodellano continuamente grazie a particolari cellule: gli osteoblasti, che producono tessuto osseo, e gli  osteoclasti, che riassorbono il tessuto osseo in eccesso. Questo processo garantisce la sostituzione del tessuto osseo vecchio, la riparazione di zone danneggiate e il mantenimento della resistenza ossea.
Nella fase di crescita, cioè fino ai 20-22 anni per le donne e ai 24-25 per gli uomini, la massa ossea aumenta. A partire da quest’età, inizia a prevalere il riassorbimento di tessuto osseo, e quindi la densità delle nostre ossa inizia a diminuire. Un processo che viene accelerato dalla diminuzione di ormoni che nella donna avviene dopo la menopausa.
Entro certi limiti, quindi, la diminuzione di massa ossea è un fenomeno naturale, che avviene molto gradualmente con il passare degli anni. Alcuni fattori però possono accelerarlo. Il principale è l’alterazione dei meccanismi che regolano l’assorbimento del calcio nel nostro organismo: il nostro metabolismo infatti necessita di  circa 1000 mg di calcio al giorno e se non gli viene fornito con l’alimentazione o se si verificano disturbi che riducono l’assorbimento di questo minerale, le ossa si indeboliscono.
Importantissima anche l’assunzione di vitamina D, che il nostro organismo sintetizza a partire da un precursore presente nella pelle e che si attiva con l’esposizione alla luce solare, ma che bisogna cercare di assumere anche con l’alimentazione, quando non si prende abbastanza sole. La vitamina D ci permette di assorbire il calcio e di fissarlo nel nostro scheletro, svolgendo così un ruolo fondamentale nella prevenzione dell’osteoporosi.

I fattori di rischio dell’osteoporosi

Ecco i principali fattori di rischio di osteoporosi:

  • Un apporto insufficiente di calcio nell’alimentazione.
  • Un peso corporeo troppo basso.
  • L’abuso di alcool.
  • Il fumo.
  • Una vita troppo sedentaria.
  • L’uso di farmaci cortisonici.
  • Un assorbimento insufficiente di calcio a livello intestinale (per esempio in caso di operazioni con asportazione di un tratto di intestino o di malattie infiammatorie come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa).
  • Un deficit di vitamina D  (scarsa esposizione al sole, malassorbimento, malattie epatiche o renali).
  • Un’eccessiva  quantità di calcio nelle urine (ipercalciuria).
  • Alcune malattie infiammatorie, come l’artrite reumatoide.

Come diagnosticare l’osteoporosi

Non è possibile diagnosticare la malattia con normali radiografie, ma bisogna ricorrere alla Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC). È un esame non invasivo, effettuato grazie a un sottile fascio di raggi X che viene assorbito in maniera diversa a seconda della densità dei tessuti che attraversa.  In questo modo, la MOC misura il patrimonio minerale dello scheletro e consente di valutare nel tempo le variazioni della densità minerale ossea.
Anche se è possibile esaminare tutto lo scheletro, i punti in cui in genere avvengono le misurazioni sono il femore e la colonna lombare.
La densità ossea rilevata viene misurata in rapporto al valore medio del picco di massa ossea di un giovane adulto.
Secondo i parametri dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), si parla di osteoporosi quando la massa ossea è diminuita di un valore di 2,5 o più rispetto alla massa ossea media iniziale, mentre per diminuzioni tra 1 e 2,5 si parla di osteopenia e valori inferiori sono ritenuti normali.


DOWNLOAD: Quantità di calcio contenuta negli alimenti

Come combatterla

In caso di diagnosi di osteoporosi, sarà il medico curante a valutare l’opprtunità di eventuali terapie farmacologiche.
Noi però abbiamo a nostra disposizione  tre armi: una corretta alimentazione, l’attività fisica e uno stile di vita equilibrato.

Prima di tutto, è fondamentale curare l’alimentazione, assumendo cibi ricchi di calcio fin dall’infanzia, in modo da consentire una corretta maturazione dello scheletro, in particolare durante la gravidanza e l’allattamento, quando il calcio è necessario anche per lo sviluppo del bambino.
Anche dopo la menopausa è importantissimo assicurare all’organismo un corretto apporto di calcio tanto più che, se manca, viene prelevato dalle ossa, che sono la nostra principale riserva di questo minerale. Per questo, assumere meno di 500 mg al giorno di calcio può creare problemi alle ossa (la quantità consigliata è tra i 1000 e i 1500 mg al giorno), tenendo presente che solo 1/3 del calcio assunto con l’alimentazione viene assorbito.
Il latte e i suoi derivati (anche nelle forme “light”) sono una preziosa fonte di calcio, ma anche diversi tipi di verdura (rucola, radicchio, broccoletti, spinaci, carciofi…), la frutta secca (mandorle, nocciole) e i legumi (fagioli, ceci) ne contengono una buona quantità (vedi tabella). Alcuni tipi di acque minerali contengono buoni quantitativi di calcio, che naturalmente variano a seconda dei tipi di acqua, ma vanno sempre associate a proteine (il calcio non viene assorbito in mancanza di proteine).  Invece, evitate di abusare di bibite gassate, che favoriscono l’eliminazione del calcio con le urine.
Perché il calcio venga assorbito correttamente, è necessario associarlo alla vitamina D, che la nostra pelle produce spontaneamente ogni qualvolta ci esponiamo al sole. Non occorre fare lunghi soggiorni al mare: basta anche una passeggiata all’aperto ogni giorno, esponendo il viso e le mani, per permettere alla nostra pelle la quantità di vitamina D che ci serve. Con l’età però la capacità della pelle di produrre questa vitamina diminuisce, e quindi può essere utile assumere degli integratori.

L’attività fisica, benefica in tutto l’arco della vita, a partire da una certa età ha una duplice funzione: rallenta la perdita di massa ossea e migliora i riflessi e l’agilità, permettendo di ridurre i rischi di cadute. Il movimento infatti sottopone lo scheletro a sollecitazioni e lo costringe a reagire stimolando sia la formazione di tessuto osseo, sia lo sviluppo dei muscoli. La sedentarietà rallenta invece la produzione di nuovo tessuto osseo e indebolisce i muscoli, riflettendosi negativamente sull’equilibrio, sui riflessi, sulla respirazione, sulla coordinazione motoria e sulla postura.

In genere, si consiglia una moderata attività fisica due o tre volte alla settimana. Tra gli sport consigliati, oltre a passeggiate veloci, il jogging, il tennis e la danza.

Disclaimer  
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico.

 

2 commenti su “Osteoporosi: come difendersi

  1. io ho seguito sempre una vita corretta e assunto calcio ma ho gravi sintomi di osteopatia. Perché? Qualcuno mi può dare una spiegazione? Possono sbagliare la diagnosi? età 51

    1. Cara Loredana,
      ma hai fatto una MOC? Solo la MOC può dirti con certezza se hai davvero un’osteopatia. Poi, naturalmente, rivolgiti a un buon ortopedico. Il nostro consiglio è di cercare di fare attività fisica non troppo intensa, ma costante, e di cercare di prendere sole, oltre a curare l’alimentazione, come ci sembra di capire che tu già fai. Non perderti d’animo: anche se hai una certa fragilità ossea, puoi fermare questo processo, con le cure giuste, tanto più che sei davvero giovane! Se davvero c’è questa osteopatia, le cause possono essere diverse: anche alcune medicine (ad esempio i corticosteroidi, ma anche altre) possono provocare un’accelerazione di questo processo.
      Tantissimi cari auguri
      La redazione di Noinonni.it

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