Nonni-baby sitter: bello, ma che fatica!

Che bello diventare nonni! Che tenerezza stringere tra le braccia i nipotini! E che privilegio occuparsi dei nipoti quando i genitori sono al lavoro! È un compito entusiasmante, è vero, ma indubbiamente anche faticoso: seguire tutto il giorno un bambino non è esattamente rilassante, e può accadere che i nonni, che avevano dato la propria piena disponibilità, dopo qualche mese di “lavoro” come baby-sitter a tempo pieno si ritrovino in crisi. Ma, anche senza giungere a questo, è giusto che cambino del tutto la propria vita e si ritrovino di nuovo alle prese con i problemi della gestione del proprio tempo, come quando erano i genitori di bambini  piccoli?

Una domanda più che legittima, che alcuni nonni si pongono in maniera chiara fin dall’inizio (cioè, fin da quando si prospetta il momento in cui la mamma deve riprendere il lavoro e bisogna decidere a chi affidare il bambino), mentre altri, dopo aver accettato di buon grado di occuparsi del nipotino, si ritrovano con “il fiato corto” dopo un periodo più o meno lungo.
In ogni caso, la soluzione è solo una: parlarne serenamente con i propri figli, in modo da organizzare un “ménage” soddisfacente per tutti. Per il bambino, che può crescere accanto a un affetto pieno e senza riserve come quello dei nonni; per i genitori, che spesso hanno bisogno di una bella mano “robusta” per gestire lavoro, casa e pargoletto; e per noi nonni, che abbiamo voglia di goderci appieno l’immensa gioia di veder crescer il nostro nipotino, senza però sfinirci e continuando a disporre di un po’ di tempo anche per noi.

È giusto essere sempre disponibili?

Il problema è delicato. Da un lato infatti indubbiamente noi nonni siamo chiamati a far fronte a problemi che sono prima di tutto organizzativi: inutile nascondersi infatti che quando le mamme tornano al lavoro dopo il parto, la scelta più naturale è quella di affidare il bimbo ai nonni (che in genere sono felicissimi del compito!). E questo è indubbiamente il momento più faticoso, perché accudire un bambino di pochi mesi è un impegno che non permette momenti di relax.
Ma anche più tardi l’apporto di noi nonni è fondamentale. Per esempio, quando il bimbo comincia ad andare a scuola (materna, elementare, ma anche media), i suoi orari difficilmente coincidono con quelli di una mamma che lavora. E poi, pensate a tutte le volte che il bimbo ha un’influenza… : non sempre i genitori possono assentarsi dal lavoro, e quindi sono i nonni a occuparsi di lui. Per non parlare delle vacanze scolastiche, in genere decisamente più lunghe delle poche settimane concesse ai genitori. Tutte occasioni splendide per prendersi cura dei nipoti e creare con loro un rapporto insostituibile. Ma, dall’altro lato, i nonni non possono essere sempre incondizionatamente disponibili, pronti ad accorrere a ogni telefonata e ad accantonare qualsiasi impegno per far fronte alle richieste di aiuto.

La soluzione? Parlarne apertamente

Il segreto, allora, sta in un dialogo sereno ma chiaro, in cui mettere ben in luce i limiti della propria disponibilità, mediando tra le proprie esigenze e quelle dei nipoti (e dei loro genitori, naturalmente). L’importante è riuscire a parlare con tranquillità, facendo sentire ai figli il proprio amore verso loro e verso i nipoti, ma facendo anche comprendere l’esigenza dei nonni di avere un po’ di tempo per se stessi, senza che questo diventi un campo di scontro aperto o, peggio, di velati ricatti tra genitori e nonni. Un pericolo tanto più forte quando i genitori vivono con un po’ di senso di colpa il fatto di non poter dedicare una fetta maggiore del proprio tempo ai bambini: in alcuni casi, infatti, i genitori finiscono più o meno consapevolmente per far ricadere questo senso di colpa sui nonni, quando questi non danno la loro disponibilità completa e incondizionata a occuparsi in ogni momento dei nipoti, finendo perfino per minare lo stesso rapporto tra nonni e nipoti (e sappiamo quanto danno possono fare talvolta anche piccole frasi dette in un momento di malumore, ma di cui il bambino con la sua sensibilità coglie appieno i risvolti…).

Comunque, nella gran parte dei casi il problema riguarda soprattutto i bambini molto piccoli, quando la mamma torna al lavoro. Questo è il periodo sicuramente più problematico, anche se il più entusiasmante, quello in cui il bambino cambia e cresce più rapidamente e poterlo seguire giorno per giorno è un regalo immenso per ogni nonno. È sufficiente però un po’ di buon senso per trovare una soluzione che salvi, come si dice, “capra e cavoli”: per esempio, basta una baby sitter qualche ora al giorno per permetterci di conciliare i nostri impegni (e magari trovare anche una mezz’oretta per riposarci) con la gioia di stare con il nostro nipotino.
Superato questo periodo, quando la scuola occupa parte della giornata del bambino, l’impegno per noi nonni si riduce, e possiamo goderci appieno la gioia di occuparci dei nipotini in attesa del rientro dei genitori, senza dover rinunciare ai nostri impegni.

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5 commenti su “Nonni-baby sitter: bello, ma che fatica!

  1. ciao ma che bello ……propio oggi ho scoperto il tuo sito bellissimo ..complimenti io sono nonna da poco più di un anno è una cosa meravigliosa indescrivibile….ti auguro di provare presto quant è bello … premetto che io adoro i bambini x questo faccio la baby sitter da 10 anni a 2 adorabili (NIPOTINI) come tu giustamente definisci anche se non lo sono..ma io li amo complimenti di nuovo … mi sa che ci passerò tanto tempo con te appena mi è possibile ,!!!! nella vita c è sempre da imparare grazie buona serata

  2. come far capire ke non si devono offendere se noi nonni vogliamo non sempre essere disponibili , e ke il mondo non deve solo ruotare intorno ad un bambino ma ke anke noi abbiamo le nostre esigenze? alle volte dicendo no mi fanno sentire in colpa………..grazie

    1. Eh, sì, questo del senso di colpa è un problema che purtroppo ci accompagna un po’ tutti. Secondo me ci vuole solo un minimo di equilibrio: aiutiamo i nostri figli quando ne hanno bisogno e nei limiti in cui ci sentiamo di farlo, ma ogni tanto cerchiamo di dire loro anche qualche no, con la massima serenità possibile. Fa bene a noi e a loro!

  3. Ciao Annalisa, mi appassiona sempre più il tuo sito (scoperto per caso oggi!) e ne sono felice.
    Anche io nonna di Gabriele di 2 anni (oggi il suo compleanno……e faremo una gran festa!!!) e
    con gioia stra-immensa …. in maggio arriverà una sorellina!!!
    Sono non felice ma molto di più anche perchè, pur lavorando, pur avendo un marito, pur
    avendo ancora 1 figlio in casa, pur avendo tante amiche, pur avendo attività sportive e tanti hobby, pur essendo ancora abbastanza giovane (fra 15gg saranno 53!!!), ……. mi godo il mio Gabriele ogni momento della giornata, sia di persona o per telefono.
    Mia figlia Silvia è già a casa per maternità, quindi libera da vari impegni, ma devo dire che mi
    coinvelge costantemente con Gabriele. Questo mi rende felicissima e non vedo l’ora del nuovo arrivo!!
    Cara, spero di ricevere un tuo scritto e ti ringrazio.
    Franca

    1. Ciao Franca, che belle le cose che mi racconti! Sono davvero felice per te, per la gioia che ti danno questi nipotini, in una vita già piena di belle cose! E sono felice che il sito ti piaccia: continua a seguirci! Anzi, se vuoi, abbiamo anche una pagina Facebook. Vieni a cercarci anche lì e diventa fa di noinonni: siamo già 950, e io e la mia famiglia siamo pronti a brindare quando arriveremo a 1000!
      Un caro saluto e… dacci notizie del tuo nipotino! Anzi, perché non ci scrivi una tua testimonianza, come ha fatto Vieko, un nonno che ogni tanto mi manda le sue esperienze e le sue riflessioni?
      Ciao e a presto (ci conto!)
      Annalisa

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