Raccontare la Pasqua ai nipoti

Provate ad andare a curiosare, in questo periodo, tra gli scaffali dedicati all’infanzia di una libreria: difficile trovare libri per bambini dedicati alla Pasqua. Ci avete mai fatto caso? Viceversa, basta tornare con la memoria solo a qualche mese fa per ricordare il profluvio di libri dedicati al Natale. Certo, spesso molti libri sono ispirati a quella che è la “mitologia” del Natale (Babbo Natale, le renne…) più che al suo significato religioso; e certo, è molto più facile raccontare ai bambini la nascita di Gesù, un bimbo come loro, con tutti i particolari della grotta, del bue e dell’asinello, della visita dei pastori, dell’arrivo del Re Magi, piuttosto che la passione, con la morte in croce e la resurrezione. Però è con la Pasqua i cristiani si riconoscono davvero tali, è nella fede nella risurrezione che si radica la loro identità non solo religiosa, ma anche culturale.

La scarsità di libri per bambini è un segnale inequivocabile: la Pasqua molto spesso è percepita come una festa “di serie B”.  D’altra parte, non a caso un proverbio molto noto recita: “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Così, complice anche il periodo dell’anno in cui cade, quella primavera che fa sentire il suo tepore, con la voglia di approfittare delle belle giornate per una breve vacanza, si finisce per festeggiarla in sordina.
Al “tempo dei nonni” non era così. Ricordo bene i riti di Pasqua a cui mi portava mia nonna, la visita ai sepolcri del Venerdì Santo, la via crucis… cose oggi, per molte persone, “di altri tempi”.
Però, anche se è vero che è difficile parlare ai bambini della Pasqua, con la sua altezza e la sua durezza (e impossibile farlo quando sono molto piccoli), come è vero che su questi temi i nonni non sempre si sentono perfettamente in sintonia con i genitori, è importante farlo. Infatti, al di là della fede religiosa, sono temi e racconti che fanno parte della nostra storia, senza i quali, per fare solo un esempio, non è possibile comprendere gran parte dell’arte occidentale.
E allora? Io credo che noi nonni possiamo parlare della Pasqua, con delicatezza e tatto, ai nostri nipotini, appena sono cresciuti in po’; possiamo farlo, per esempio, partendo da un quadro per raccontare loro l’ultima cena, oppure portandoli con noi ad assistere al rito della lavanda dei piedi, una delle tradizioni della settimana santa… Sarà un modo per accompagnarli alla scoperta di riti e tradizioni che fanno parte della nostra storia, indipendentemente dalla fede religiosa di ognuno di noi. E per costruire con loro ricordi che li accompagneranno per tutta la vita, proprio come è successo a noi con i nostri nonni.
Annalisa Pomilio

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